Europei e coppe, l'Uefa è sotto pressione

Aleksander Ceferin presidente Uefa
Un vertice straordinario, pronti a convocare un Comitato Esecutivo d’urgenza nel quartiere generale di Nyon. È la linea dei dirigenti Uefa per decidere sui temi...

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Un vertice straordinario, pronti a convocare un Comitato Esecutivo d’urgenza nel quartiere generale di Nyon. È la linea dei dirigenti Uefa per decidere sui temi più delicati imposti dall’emergenza Coronavirus in tutta Europa: il prosieguo di Champions ed Europa league tra controlli sanitari e il test coronavirus effettuato da Mbappè, porte chiuse e trasferte negate, in prima battuta ora con la Spagna, per l’Inter con il Getafe («a Milano noi non ci andremo a costo di perdere la partita», la “minaccia” del presidente degli spagnoli, Angel Torres) e la Roma in partenza per Siviglia; la nota congiunta dei sindacati giocatori italiano e spagnolo: «Situazione sanitaria dei due Paesi grave, le Coppe vanno sospese»; il destino di Euro2020, in programma in 12 Nazioni da metà giugno a metà luglio e a fine marzo con 8 doppie gare di spareggio per completare il quadro delle qualificate, in un’edizione itinerante e allargata per la prima volta a 24 squadre.

LE MOSSE
Attorno alle prossime mosse della Uefa - che rappresenta tutte le 55 Federazioni europee - ruota l’immediato futuro del calcio: la situazione più complessa - fin qui - è proprio quella dell’Italia dove il campionato di Serie A riprenderà (speriamo) da sabato 4 aprile: in un calendario strangolato, potrebbe concludersi regolarmente solo recuperando gli spazi infrasettimanali del 20 e del 31 maggio che comunque condizionerebbero la preparazione degli Azzurri di Mancini. E resterebbe da inventarsi un dignitoso approdo per la Coppa Italia, tra le semifinali di ritorno (Juventus-Milan e Napoli-Inter) e la finale di Roma sempre più incerta e ballerina. Già da qualche giorno, il presidente della Figc Gravina è in pressing sulla Uefa per una soluzione che salvi tutto il possibile, all’insegna del realismo e del buon senso. Sta crescendo e preme sulla Uefa il partito del rinvio di Euro2020, non a settembre o a dicembre perché significherebbe condizionare i prossimi campionati nazionali, ma di un anno, a giugno 2021, anno dispari senza grandi manifestazioni e con l’unico problema di coordinare le qualificazioni alla Nations League. A fine mese - andata 26, ritorno 31 marzo - sono in calendario inoltre 8 sfide ufficiali per gli ultimi 4 posti agli Europei: tra queste, Scozia-Israele, ma è di ieri la notizia di due sospetti positivi nella delegazione scozzese, mentre è già deciso che Slovacchia-Irlanda si giocherà a porte chiuse. E se i convocati fossero gli stessi del novembre scorso, Milinkovinc Savic e Kolarov sarebbero impegnati in Norvegia-Serbia, Vavro in Slovacchia-Repubblica d’Irlanda, più altri 10 stranieri della Serie A con le rispettive Nazionali.
LE AMICHEVOLI

Non è ovviamente il primo punto all’ordine del giorno, ma la Uefa dovrà affrontare anche il problema delle amichevoli che tutte le Nazionali già qualificate per Euro2020 hanno fissato per fine mese (coinvolti altri 40 stranieri di A): nella migliore delle ipotesi, l’Italia giocherà a porte chiuse il 27 marzo contro l’Inghilterra a Wembley e il 31 a Norimberga contro la Germania. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero