Un “Corsaro” al Teatro dell'Opera: una storia d'amore raccontata in punta di piedi

Il Corsaro al Teatro dell'Opera
Sul palcoscenico del Teatro dell'Opera debutta domenica 1 marzo il balletto “Il Corsaro”, tra i più importanti del repertorio classico, nella versione del...

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Sul palcoscenico del Teatro dell'Opera debutta domenica 1 marzo il balletto Il Corsaro, tra i più importanti del repertorio classico, nella versione del coreografo spagnolo Josè Carlos Martinez con l'orchestra diretta da Alexei Baklan. Lavoro complesso concepito dal poema di George Byron nella prima metà dell' Ottocento sul quale nel tempo hanno messo le mani vari compositori con aggiunte e revisioni, ha trovato la sua versione di riferimento in quella presentata a Parigi nel 1856 da Joseph Mazilier, rimontata due anni dopo con altri cambiamenti a San Pietroburgo da Jules Perrot, maestro di ballo dei Teatri Imperiali, con il supporto di Marius Petipa, allora primo ballerino.


Muove da questo modello - rivisto e manipolato più volte nel Novecento da altri autori russi - la nuova produzione curata da Martinez che, a sua volta, ha lavorato di forbice tagliando personaggi, modificando la trama e la suddivisione del balletto con l'obiettivo di concentrare l'attenzione sulla storia d' amore dei protagonisti, la schiava Medora e il corsaro Conrad.

Ad interpretarli saranno l'étoile Rebecca Bianchi e il giovane Simone Agrò. Con loro nelle otto repliche in programma si alterneranno i quattro ospiti internazionali, Olesja Novikova, Leonid Sarafanov, Mara Makhateli e Kim Kim, quest' ultimo per la prima volta sul palcoscenico della capitale.

Il nuovo spettacolo avrà i costumi e la scenografia curati nel 2008 da Francesco Zito per il Teatro dell'Opera di Roma, rivisti e ripensati appositamente per questa messa in scena. 

Il coreografo ha voluto mettere in evidenza la storia portante, quella dei due personaggi Medora e Conrad, e di mantenere tutte le variazioni e i pas de deux che mostrano la tecnica dei ruoli principali e secondari, ma al servizio dell'azione. Ci saranno anche i momenti salienti della coreografia mantenuti in tutte le versioni: il pas de deux detto
del Corsaro, così come il pas de bottes o il pas de six Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero