Il lago dei cigni di Benjamin Pech inaugura la stagione di balletto 2019-20 del Teatro dell’Opera di Roma. La ripresa di questo grande classico del repertorio andrà...
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Benjamin Pech, già étoile dell’Opéra di Parigi, primo maître e assistente alla Direzione del Ballo del Teatro dell’Opera di Roma, dopo aver creato diverse coreografie si è confrontato lo scorso anno, per la prima volta, con il riallestimento coreografico di uno dei balletti icona della tradizione classica per eccellenza. La sua versione ha registrato i massimi incassi nella storia del balletto in scena al Teatro Costanzi.
Il Sovrintendente Carlo Fuortes dichiara: «Con questa storia senza tempo vogliamo deliziare il nostro pubblico durante il periodo natalizio e aiutare con la recita pomeridiana del 2 gennaio i nostri amici veneziani. L’intero ricavato della vendita dei biglietti sarà devoluto al Teatro La Fenice di Venezia. È un gesto di vicinanza e solidarietà per la difficilissima situazione in cui il Teatro La Fenice si è trovato nei giorni immediatamente prima dell’inaugurazione della nuova stagione, in seguito allo straordinario “fenomeno dell’acqua alta”, e un contributo ai lavori necessari per il restauro».
Oltre ai talentuosi protagonisti del Teatro dell’Opera di Roma – l’étoile Rebecca Bianchi, la prima ballerina Susanna Salvi, i primi ballerini Claudio Cocino e Alessio Rezza, i solisti Giacomo Castellana e Michele Satriano – saranno in scena i prestigiosi ospiti internazionali Polina Semionova prima ballerina, Amandine Albisson étoile dell’Opéra di Parigi e Daniel Camargo guest principal dancer.
Il lago dei cigni è uno dei titoli più famosi e amati, una fiaba romantica percorsa dall’eterno conflitto tra Bene e Male che ancora oggi, con il suo intenso simbolismo, continua ad affascinare gli spettatori di tutto il mondo. La lunga genesi del balletto inizia nel 1868, quando Pëtr Il’ič Čajkovskij durante un viaggio sul Reno in compagnia Vladimir Petrovic Begičev – sovrintendente dei Teatri Imperiali di Mosca nonché futuro librettista de Il lago dei cigni – matura l’idea di un soggetto ispirato ai miti della donna-cigno.
Nel 1875 poi il Teatro Bol’šoj di Mosca commissiona al compositore russo la partitura per un grande balletto di fantasia, così Il lago dei cigni va in scena per la prima volta il 20 febbraio 1877 con la coreografia di Julius Wenzel Reisinger, senza tuttavia ottenere successo.
Al Teatro dell’Opera di Roma Il lago dei cigni fa la sua prima apparizione nel 1937 con la coreografia di Boris Romanov, conoscendo a partire da questo momento una fitta serie di rappresentazioni, sino all’originale versione del coreografo inglese Christopher Wheeldon proposta nel 2016.
Benjamin Pech rimanendo in gran parte fedele al libretto immaginato da Petipa, rielabora la drammaturgia generando la sua versione. Il mago Von Rothbart non c’è, è Benno, l’insospettabile amico del Principe Siegfried, a incarnare questo ruolo malefico. Benno, geloso e avido di potere, cela le sue reali intenzioni, dissimula e finge bene. Manipola il Principe per tutto il balletto e solo alla fine del terzo atto rivela la sua vera natura, quando l’inganno è ormai compiuto.
Siegfried credendo di ritrovare Odette nei panni dell’ ingannevole Odile, le promette amore eterno.
Il lavoro di Pech dialoga con un allestimento stupefacente, fatto di scene raffinate e preziosi decori, dello scenografo Aldo Buti con le luci di Vinicio Cheli. Dirigono l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma il Direttore Nir Kabaretti e il Direttore Carlo Donadio martedì 7 e mercoledì 8 gennaio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero