OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
E l'intelligenza artificiale fece tornare i Beatles di nuovo "insieme": a cinquantatré anni di distanza da Let It Be, l'ultimo album pubblicato da Paul McCartney, John Lennon, George Harrison e Ringo Starr, esce una canzone inedita dei Fab4. A cantare è Lennon, scomparso nel 1980. A suonare la chitarra è Harrison, morto nel 2001. Il brano si intitola Now And Then, è stato annunciato a sorpresa ieri e uscirà - tutto vero - il 2 novembre, nel giorno dei morti, in contemporanea mondiale alle ore 15 (ora italiana). La voce dell'iconico cantante, che oggi avrebbe 83 anni, è stata "riesumata" tramite sortilegi tecnologici: dalla traccia originale, registrata nel 1979, sono stati infatti isolati e "puliti" la voce e il piano di Lennon. Lo ha spiegato l'81enne Paul McCartney, che ha gestito l'operazione - autorizzata da Yoko Ono e dal figlio Sean Lennon - insieme all'altro membro superstite dei Beatles, l'83enne Ringo Starr. «Ed eccola lì, la voce di John, chiara e limpida. è molto emozionante», ha detto Macca, che lo scorso giugno ai microfoni della Bbc aveva anticipato l'operazione, «Suoniamo tutti, è un'autentica registrazione dei Beatles».
IL CERCHIO
«È stata l'esperienza che più ci ha avvicinato ad averlo di nuovo nella stanza con noi, è stato davvero emozionante per tutti. È stato come se John fosse lì, capite?», aggiunge Ringo.
I PRECEDENTI
Lennon registrò Now And Then nel Dakota Building di New York nel 1979, un anno prima che Mark Chapman gli sparasse cinque colpi di pistola, uccidendolo (ieri AppleTv+ ha annunciato una serie che proverà a gettare una nuova luce sull'omicidio, Murder Withouth A Trial, attraverso interviste e foto della scena del crimine). Fu Yoko Ono a consegnare la cassettina a McCartney, che all'inizio del 1995 provò a sviluppare il demo insieme a Harrison e Starr, con l'obiettivo di includere la canzone nella raccolta Anthology 3 del 1996 (la stessa operazione è stata compiuta con Free As A Bird e Real Love nel '95 e nel '96). I tre si incartarono: le limitazioni della tecnologia gli impedirono di separare la voce e il piano di John per ottenere un mix pulito e limpido necessario a completare il pezzo. Ventisette anni dopo a Peter Jackson è bastato schiacciare un tasto sul computer per riuscire nell'operazione. Il risultato finale si preannuncia epocale. Sean, il figlio di Lennon, ne è convinto: «È stato incredibilmente toccante ascoltarli lavorare assieme dopo tutti gli anni trascorsi dalla morte di mio padre. È come una capsula del tempo ed è come se tutto fosse predestinato ad essere così». Nel 2023, i Beatles fanno ancora la rivoluzione.Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero