Si preannuncia destinato ad entrare nella storia "VIVI Live", l'evento-simulazione pratica di spettacolo dal vivo, come sottolineano gli organizzatori, primo...
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Un'ora di musica e parole, per dimostrare mediaticamente che "il live si può fare, se nel pieno rispetto delle norme anticontagio". Cento sedute regolamentate secondo le norme di distanziamento sociale, accoglieranno gli ospiti esponenti del settore, prossimo alla riapertura del 15 giugno 2020, data che ancora risuona dubbiosa nelle orecchie di tanti impresari e organizzatori teatrali e musicali. Ogni minuto che passa l'evento va sempre più delineandosi come un momento rappresentativo ed un esempio concreto, di come musica e spettacolo debbano tornare alle loro origini, reggendosi su quella relazione tra attore e spettatore che nessun mezzo tecnologico potrà mai sostituire. «Ho pensato ad un momento di vera riconciliazione tra l'uomo e la musica, in quel luogo deputato che è il palcoscenico. Perché un dispositivo elettronico non può essere l'alternativa principale del nostro settore, peraltro questo è già al centro dell'attenzione da parte di noi autori, sulla questione del copyright» - afferma Agostino, che aggiunge - «Il valore del contatto scaturito da un live, è inestimabile. Con questo evento, proviamo a restituirlo seguendo le regole. Questo è un test-speranza che deve fungere da sprono per tutti gli organizzatori. Un incoraggiamento a ripartire ed un ritorno alle piazze, a cui manca da troppo tempo la musica dal vivo. É per questo che è importante la presenza dei miei colleghi, come delle maestranze e degli enti SIAE e NUOVO IMAIE». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero