Migliaia di piloti esperti, novizi e tanti bambini alla voliera dei droni di Maker Faire 2018: una gabbia a rete con un percorso ad ostacoli dove, droni semplici e da...
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Le differenze però non si esauriscono qui, perché nel mondo dei droni esistono due modi di pilotare. Quello più classico, cioè a vista, e quello hi-tech, denominato FPV (front person view) dove l’operatore indossa degli occhiali, con i quali vede ciò che inquadra la telecamera montata sul drone. Per Mirabelli questa tecnologia aeronautica domestica sta guadagnando sempre più consensi «grazie ai prezzi di accesso per l’acquisto di un drone. Appena 100 euro, per un modello base che può essere usato tenendo a mente alcuni requisiti di sicurezza»: massimo 70 metri di altezza, distanza dai centri abitati, divieto di volo notturno e sopra assembramenti di persone. «Invece per pilotare un drone ad uso professionale serve un attestato o un’autorizzazione da parte dell’Enac dopo il superamento di un esame specifico». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero