Nigeria, diploma per 42 ragazze fuggite tre anni fa da Boko Haram

Soltanto due scuole sono state disposte ad accoglierle dopo l'attacco a Chibok
Era la notte tra il 14 e il 15 aprile 2014 quando alcuni ribelli del gruppo estremista islamico Boko Haram hanno fatto irruzione nel dormitorio di un istituto scolastico di Chibok...

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Era la notte tra il 14 e il 15 aprile 2014 quando alcuni ribelli del gruppo estremista islamico Boko Haram hanno fatto irruzione nel dormitorio di un istituto scolastico di Chibok (nord-est della Nigeria) e caricato 276 studentesse su camion e fuoristrada per farne schiave e mogli, poi hanno dato fuoco all’edificio. Lungo la strada, però, 56 di loro sono riuscite a scappare e a raccontare quella notte di terrore. Oggi 42 di quelle "fuggitive" hanno tagliato il traguardo del diploma dopo essere passate attraverso non poche difficoltà, prima su tutte la paura: la loro, nel ricordo di quella notte, e la paura delle scuole che si sono rifiutate di accoglierle temendo di diventare bersaglio di Boko Haram (con conseguente ritiro da parte delle altre famiglie dei propri figli iscritti).


Soltanto dopo diversi mesi due scuole hanno scelto di aprire le porte: così, le studentesse cristiane sono entrate nella Bethel International Christian Academy (Stato di Plateau), quelle musulmane nella Ulul-Albab Science Secondary School (Stato di Katsina). Allora il loro livello di preparazione venne giudicato insufficiente al punto da chiedere alle giovani di ricominciare da zero la formazione secondaria. Nessuna si è tirata indietro e, dopo tre anni di studi, lo scorso martedì le studentesse sono state protagoniste della cerimonia di diplomi che si è tenuta nella capitale Abuja alla presenza del governatore di Borno, Kashim Shettima.

Per le 42, adesso, il vero riscatto dopo il rapimento, mentre altre ragazze liberate dalla furia cieca di Boko Haram, in questi tre anni, hanno fatto più fatica a reintegrarsi nel tessuto sociale e sono diventate ospiti di un centro che offre sostegno psicologico.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero