Checco Zalone, show al Salone del libro: «Il comico è un lavoro umile»

Checco Zalone, al secolo Luca Medici, non delude le centinaia di fans in coda anche per oltre 3 ore davanti alla Sala Gialla del Lingotto di Torino per partecipare ad un incontro...

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Checco Zalone, al secolo Luca Medici, non delude le centinaia di fans in coda anche per oltre 3 ore davanti alla Sala Gialla del Lingotto di Torino per partecipare ad un incontro promosso dalla Regione Puglia nell'ambito del Salone del libro. Salutato con ovazioni, il comico record di incassi, circondato dal presidente della Puglia, Michele Emiliano che dice «se fossi la regina d'Inghilterra lo nominerei baronetto», dal produttore Pietro Valsecchi e dal critico cinematografico Gianni Canova, si schermisce: «sono emozionato e anche un pò frustrato perché non ho nulla da dire, vorrei dire cose intelligenti - aggiunge - ma prometto che se mi viene qualcosa ve lo dico». Una promessa mantenuta visto che non si sottrae anche alle domande del pubblico, almeno di quello che è riuscito ad entrare dato che non pochi hanno dovuto accontentarsi di ascoltarlo dalla tv fuori dalla sala, e regala loro un pezzo al pianoforte. «Il mio film 'Quo vadò politico? Non esagererei, mostra piuttosto come siamo tutti per le riforme e poi stentiamo ad abbandonare i privilegi», spiega. Cosa farà in futuro? «Non so cosa succederà, ma potrei anche tornare a fare l'avvocato. Del resto - ricorda - mi sono laureato in giurisprudenza con mia zia che cercava il cosiddetto avvocato buono per fare pratica legale, poi ho fatto un provino a Zeling e così ho cominciato a viaggiare tra Bari e Milano». E mentre con critico e produttore discute sull'uscita del prossimo film, non manca di consigliare al pubblico di non acquistare il libro che Canova ha scritto su di lui «non né vale assolutamente la pena» e a chi gli domanda se non teme l'effetto emulazione replica: «nei miei film non faccio nulla di male, dunque ben venga».
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Il Messaggero