Slang, quasi 9 italiani su 10 lo usano eppure dà fastidio a più di metà della popolazione: la ricerca

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Quali sono termini slang conosiderati più fastidiosi

Per ogni termine slang che amiamo, c’è un termine slang che odiamo e alcuni sono più odiati di altri. Come già detto in precedenza, l'89% degli intervistati dichiara di utilizzare almeno una o più espressioni slang, ma allo stesso tempo più della metà (il 57%) dichiara di esserne infastidito. Tra questi, il 60% sono individui già genitori. Preply ha stilato quindi una classifica dei dieci termini (sempre in percentuale) più odiati dagli italiani

  1. "Bro" (29%): abbreviazione del termine inglese "brother" ("fratello"), come appellativo tra amici. Molto popolare negli Stati Uniti, in Italia si usa in alternativa ai corrispondenti "fra" o "frate";
  2. "Scialla" (28%): termine con cui si invita qualcuno a mantenere la calma (equivalente di "stai tranquillo/a) perché non c'é alcuna ragione per cui preoccuparsi. Può essere utilizzato anche come aggettivo;
  3. "Ok boomer" (25%): Espressione che indica accondiscendenza nei confronti di una paternale. Si usa quando non si ha voglia di controbattere (anche perché sarebbe inutile);
  4. "Che sbatti" (24%): indica genericamente la mancanza di voglia di fare qualcosa;
  5. "GLS" (23%): acronimo di "già lo sai", usato soprattutto come messaggio scritto nelle chat;
  6. "Amo" (23%): un'abbreviazione di "amore". Appellativo affettuoso per richiamare l'attenzione del partner;
  7. "Bella" (22%): saluto amichevole o sinonimo di "va bene";
  8. "Nabbo" (21%): persona con poca o nessuna esperienza in un dato ambito (soprattutto videoludico o informatico);
  9. "Nerdare" (20%): diretto derivato del termine "nerd" preso in prestito dal mondo anglosassone. Indica il trascorrere del tempo dedicandosi ad attività che richiedano l'uso di Pc o consolle, come videogiochi o serie tv in streaming
  10. "Instagrammabile"(20%): aggettivo riferito a contenuti (foto e video) ritenuti adatti alla condivisione su Instagram.

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