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La registrazione spedita da Boston
La registrazione spedita da Boston e arrivata in Italia il 6 dicembre 1983 è riconducibile a una donna di 59 anni, romana, che è già stata convocata dai magistrati. E davanti agli inquirenti ha ammesso il proprio ruolo nella vicenda, limitatamente alla realizzazione del comunicato di rivendicazione nel quale si reiterava la richiesta – già altrove avanzata – di uno scambio tra Emanuela Orlandi e Ali Agca, autore, il 13 maggio 1981, dell’attentato a Papa Wojtyla. «Sono stata coinvolta nella realizzazione del comunicato quasi per gioco, ignorando i complessi retroscena del caso», ha raccontato. Va tenuto presente che allo stesso giornalista Roth, tra il settembre e la fine di quell'anno, sempre da Boston arrivarono tramite posta aerea anche 4 messaggi scritti a penna, ritenuti autentici dagli investigatori, nonché, su un cartoncino, l'indicazione di un codice ("795-RNL") da usare come passepartout per comunicazioni riservate. Le tre lettere - R, N, L - potrebbero spiegarsi come un rimando sottotraccia: sono tutte presenti nella parola "Orlandi". I numeri invece - 7, 9, 5 - non sono ancora stati decrittati.