Azouz Marzouk: «Olindo e Rosa innocenti, la tenda insanguinata poteva scagionarli», ecco i reperti mai analizzati (e ormai inceneriti)

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La prova del nove Già il 15 novembre 2017...

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La prova del nove

Già il 15 novembre 2017 il tunisino aveva depositato una memoria alla prima sezione penale della Corte d'appello di Brescia, associandosi alla richiesta dei coniugi Romano di analizzare in incidente probatorio dei reperti trovati sulla scena del delitto e mai analizzati. In particolare, sollecitava i giudici a svolgere un accertamento sulla tenda insanguinata dell'appartamento della vicina di casa Valeria Cherubini attraverso la tecnica della "Bloodstain pattern analysis" (BPA), ossia di analisi delle tracce di sangue. Non è mai stato chiarito in dibattimento, infatti, se le macchie trovate sulla tenda di fronte al corpo della Cherubini fossero il frutto di schizzi dell'accoltellamento o dello strofinamento della vittima sulla stoffa. «Una risposta realmente scientifica a questa questione risulta ancora più rilevante - si legge nella memoria che era stata presentata dai legali di Azouz Marzouk - se si considera che il medico legale incaricato dei primi rilievi dalla Procura di Como aveva sostenuto che la donna era stata attinta dai colpi di coltello proprio in quel luogo dove il corpo è stato rinvenuto (e dunque gli schizzi sarebbero la proiezione del sangue scaturito dall'accoltellamento). La soluzione del dubbio è dirimente al fine di valutare la veridicità delle confessioni degli allora imputati, considerato che in esse è riferito invece che la signora venne accoltellata sul pianerottolo al piano inferiore della casa». In sostanza, se Olindo e Rosa avessero mentito sul luogo in cui è stata ferita a morte Valeria Cherubini, potrebbero aver mentito anche su tutto il resto. Così verrebbe messa in discussione la veridicità della loro confessione, punto di forza dell'impianto accusatorio sulla base del quale sono stati condannati. Quell'indagine scientifica, però, non è stata mai fatta, né sulla tenda, né su altri reperti.

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