Un biosensore nel ciuccio per monitorare la salute dei bebé

Un biosensore nel ciuccio per monitorare la salute dei bebé
Sono sempre più popolari tra gli adulti, ma i biosensori indossabili che monitorano in modo non invasivo la salute in molti casi sembrano adattarsi poco ai bambini. Questo...

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Sono sempre più popolari tra gli adulti, ma i biosensori indossabili che monitorano in modo non invasivo la salute in molti casi sembrano adattarsi poco ai bambini. Questo perché sono spesso ingombranti o hanno superfici rigide che potrebbero danneggiare la delicata pelle dei neonati. Ora, però, per il monitoraggio dei livelli di glucosio in tempo reale nella saliva, è stato sviluppato un biosensore basato su un ciuccio, un possibile aiuto in futuro per la diagnosi e cura del diabete nei più piccoli. A realizzarlo alcuni studiosi dell'Università della California di San Diego e i risultati sono stati pubblicati sulla rivista Analytical Chemistry.


I ricercatori hanno precedentemente sviluppato biosensori indossabili che vengono incorporati negli indumenti o attaccati alla pelle. Tuttavia, l'uso a lungo termine di questi dispositivi può causare un disagio che i bambini non riescono talvolta s comunicare facilmente. Finora, inoltre, tutti i device indossabili realizzati per i bimbi misurano solo le caratteristiche fisiche come la frequenza cardiaca o respiratoria e non i biomarcatori, come il glucosio. Proprio per questo è stato realizzato un ciuccio con una tettarella dotata di un canale attraverso il quale la saliva può essere trasferita in piccole quantità in un'area di rilevamento.

Lì, un enzima attaccato a una striscia di elettrodi trasforma il glucosio rilevato nel fluido in un segnale elettrico debole, che può essere rilevato in modalità wireless da un'app per telefono cellulare. I ricercatori non hanno ancora testato il dispositivo sui bambini, ma hanno condotto un'analisi preliminare su pazienti adulti con diabete di tipo 1. Utilizzando il ciuccio, il team ha rilevato cambiamenti nelle concentrazioni di glucosio nella saliva dei pazienti prima e dopo un pasto. Il dispositivo potrebbe un giorno essere configurato anche per monitorare altri biomarcatori di malattie.
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Il Messaggero