Il cervello ama la musica: per riconoscere un brano familiare gli bastano da 100 a 300 millisecondi. È quanto emerge dallo studio pubblicato sulla rivista Scientific...
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Per farlo, hanno monitorato, attraverso encefalogrammi e tecniche per la misurazione del diametro della pupilla, l’attività cerebrale di cinque uomini e cinque donne, facendo loro ascoltare brani familiari e altri sconosciuti. Hanno, così, osservato che, di fronte alle note preferite, le pupille dei volontari si dilatano e, subito dopo, si attivano le regioni della corteccia cerebrale legate al recupero della memoria.
Per Chait, «comprendere come il cervello riconosce melodie familiari è importante nello studio della musica come terapia per alcune forme di demenza. Malattie nelle quali - ha concluso - la memoria musicale è ben conservata, a differenza di altre forme di memoria che tendono, invece, a venir meno». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero