Non solo il tumore della cervice uterina. In totale sono oltre 6.500 i nuovi casi di cancro l'anno che possono essere riconducibili all'infezione da Papilloma Virus...
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Marcia Cross di Desperate Housewives ha un tumore e fa appello: «Vaccinatevi contro il Papillomavirus»
IL TIPO
I due tipi contro cui è stato sviluppato il vaccino sono l'Hpv 16 e 18, i responsabili di circa il 70% dei casi di cancro alla cervice uterina. Il virus può rimanere latente per molto tempo, può restare nascosto nell'organismo e manifestarsi molto tempo dopo, anche anni, con lesioni, verruche genitali ed altre anomalie.
Il Pap test permette l'eventuale presenza. Se la risposta è positiva è opportuno che il partner si sottoponga ad una visita.
LA CAMPAGNA
Per favorire la prevenzione e fornire ai giovanissimi corrette informazioni su questo agente cancerogeno è nata la campagna di informazione “Ho una storia da raccontare … Dillo con arole … nostre” realizzata dalla Fondazione Insieme contro il Cancro in collaborazione con l'Associazione Italiana Malati di Cancro (AIMAC), l'Associazione Laboratorio Adolescenza e la Società Italiana di Medicina dell'Adolescenza (www.hounastoriadaraccontare.it/). L'Hpv è «il secondo agente patogeno responsabile di cancro nel mondo - spiega Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro -. Soprattutto è una condizione necessaria per lo sviluppo di tutti i tumori della cervice uterina. Si tratta di una neoplasia che ogni anno fa registrare solo nel nostro Paese 2.400 nuovi casi».
LA PROTEZIONE
Nonostante la vaccinazione anti-Hpv sia gratuita per tutte le 12enni i tassi di copertura sono ancora troppo bassi. «Un terzo del totale delle infezioni - afferma Cognetti - riguarda i maschi, che corrono un rischio cinque volte maggiore di contrarre il virus. Alcune Regioni italiane fin dal 2015 hanno perciò deciso di ampliare l'offerta gratuita e attiva anche ai bambini di 12 anni». La vaccinazione va eseguita prima dell'inizio dell'attività sessuale e quindi del potenziale contagio. Oltre l'80% dei genitori, come si legge nel rapporto Censis, conoscono il virus ma per uno su tre riguarda solo le donne.
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Il Messaggero