Il cervello scendeva nel naso, bambino salvato a tre mesi di vita: lo straordinario intervento a Torino

L'equipe del Regina Margherita chiamata a operare su un caso molto raro

Il cervello scendeva nel naso, bambino salvato a tre mesi di vita: lo straordinario intervento a Torino
È nato con una rarissima malformazione che gli faceva scendere una parte di cervello nella cavità nasale, mettendone a forte rischio la sopravvivenza. A tre mesi...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

È nato con una rarissima malformazione che gli faceva scendere una parte di cervello nella cavità nasale, mettendone a forte rischio la sopravvivenza. A tre mesi è stato salvato, con un intervento effettuato in endoscopia eseguito all'Infantile Regina Margherita di Torino, ospedale dell'azienda universitario-ospedaliera Città della Salute, ha riguardato un neonato affetto da mielomeningocele nasale, un difetto alla base del cranio che, durante la vita fetale, fa scendere una porzione del cervello nel naso. 

Trapianto di un cuore fermo da 20 minuti a Padova: è il primo organo al mondo riattivato dopo un tempo così lungo

L'intervento non era più procrastinabile

Oltre al rischio di meningite, il problema maggiore del piccolo era che il buco si trovava nella parte più posteriore del naso. Di conseguenza, la parte di cervello, molto voluminosa, ostruiva il passaggio dell'aria, provocando al neonato una respirazione sempre più difficile. Il programma iniziale studiato dei medici del Regina Margherita era di rimandare ogni intervento agli 8 mesi di vita come indicava la letteratura medica, ma le condizioni respiratorie del bambino sono progressivamente peggiorate. Quando ha compiuto il terzo mese di vita i medici hanno deciso di anticipare i tempi dell'intervento per scongiurare il rischio di un blocco totale della respirazione. In questo caso il piccolo avrebbe dovuto poi essere sottoposto a un intervento di tracheostomia per poter respirare. Dopo alcuni consulti con i neonatologi, al Regina Margherita si è deciso di procedere con un intervento in endoscopia, pur avendo constatato che non c'erano, a livello mondiale, precedenti casi di interventi di questo tipo eseguiti prima del sesto mese di età.

Aorta recisa per errore, bimbo di 10 mesi morto in sala operatoria: medici indagati per omicidio colposo

L'intervento difficilissimo

Dopo aver spiegato ai genitori la problematica del bambino e la possibilità di eseguire un intervento per via endoscopica, e ottenuto da loro il parere favorevole, l'equipe medica ha operato il paziente di tre mesi con un intervento tecnicamente difficilissimo eseguito dal dottor Paolo Tavormina, responsabile della Otorinolaringoiatria pediatrica del Regina Margherita), unitamente alla dottoressa Federica Peradotto, sua collaboratrice, ed al dottor Paolo Pacca, aiuto della divisione di Neurochirurgia pediatrica, diretta dalla dottoressa Paola Peretta). 

 

x I chirurghi del Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino 'Regina Margherità. diretto dalla professoressa Franca Fagioli, sono entrati attraverso il nasino del neonato con fibre ottiche del diametro di 2,7 millimetri che hanno permesso di poter monitorare a video il punto cruciale. I chirurghi hanno operato con microstrumenti, che hanno permesso di chiudere, tramite la mucosa stessa del paziente, il foro alla base del cranio. L'intervento ha avuto esito positivo. A tutt'oggi il piccolo sta bene e presenta uno sviluppo psico-intellettivo assolutamente normale. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero