Accumulatori anche nel mondo digitale: non riescono a liberarsi di vecchie mail e foto. Una vera malattia

Accumulatori anche nel mondo digitale: non riescono a liberarsi di vecchie mail e foto. Una vera malattia
Anche nel mondo digitale, come in quello reale, ci sono gli accumulatori compulsivi, persone che non riescono a liberarsi di vecchie mail, foto o documenti ormai in disuso. Lo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Anche nel mondo digitale, come in quello reale, ci sono gli accumulatori compulsivi, persone che non riescono a liberarsi di vecchie mail, foto o documenti ormai in disuso. Lo affermano due ricercatori dell'australiana Monash University in uno studio presentato all'International Conference on Information Systems di San Francisco second cui per qualcuno il digital hoardingpuò essere una vera e propria malattia. I ricercatori hanno sottoposto a questionari simili a quelli usato per diagnosticare gli accumulatori compulsivi circa 850 persone, verificando il livello di stress provocato dal pensiero di dover cancellare dei contenuti.


«L'analisi - scrivono Darshana Sedera e Sachithra Lokuge, i due ricercatori coinvolti - ha rivelato che l'accumulo seriale digitale, simile a quello tradizionale, può causare alti livelli di stress personale».  Il problema, scrivono gli autori, riguarda maggiormente la fascia di età tra 20 e 30 anni e colpisce di più le donne, che sembrano avere maggiori difficoltà nel liberarsi del materiale digitale inutile. A differenza dell'accumulo seriale 'reale' peraltro lo spazio a disposizione non è un problema. Il livello di stress infatti è risultato indipendente dalla quantità di memoria a disposizione delle persone. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero