Se Porta a Porta è la terza camera, la d’Urso è la quarta

Barbara d'Urso con Luigi Di Maio e Matteo Salvini
In programma c’era la partita dell’Italia, la prima di Mancini, vista da 6 milioni di telespettatori e il 23% di share. Il clima tv era da spogliatoi del dopopartita...

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In programma c’era la partita dell’Italia, la prima di Mancini, vista da 6 milioni di telespettatori e il 23% di share. Il clima tv era da spogliatoi del dopopartita con commenti, veleni e polemiche. Con i protagonisti del match che rimbalzano tra un canale e l’altro. Ma non si tratta di Mancini, Bonucci o Balotelli, bensì di Salvini, Di Maio e degli altri politici impelagati nella crisi istituzionale.


Interviste che hanno fatto bene agli ascolti dei programmi che li hanno ospitati. A cominciare dal Pomeriggio di Barbara d’Urso che ospitando Matteo Salvini e Luigi Di Maio porta a casa oltre 2 milioni 600 mila persone in visione e il 24% di share. A questo punto se Porta a Porta è da tempo considerata la terza camera del Parlamento, Barbara d’Urso di diritto ha conquistato la quarta.

Tutti i talk stanno vivendo una seconda giovinezza grazie alla complicata situazione d’incertezza che politica italiana sta vivendo. La giornata di lunedì ha fatto registrare il boom di ascolti di Myrta Merlino (13,4%) al mattino e di Lilli Gruber (9%) all’ora di cena. Molto bene anche Matrix Prime con Nicola Porro che ha centrato un buon 10%, seppure abbia chiuso non a mezzanotte come fanno gli altri talk. Un parterre molto ricco per il programma di Porro che si sta conquistando un posto al sole sui canali Mediaset.

Buoni esiti anche per gli speciali #cartabianca con Bianca Berlinguer e Bersaglio Mobile con Enrico Mentana, entrambi posizionati su un 7%, share mai toccato dai due programmi. In seconda serata Bruno Vespa ha consolidato la sua media (14%). Domenica molto bene sono andati anche la Maratona di Mentana e Non è l'Arena di Massimo Giletti, che in alcuni momenti è stato davanti a Fazio, non però nei minuti in cui a Che tempo che Fa è stato ospite Di Maio, con un certo imbarazzo dei vertici Rai per le dichiarazioni contro il Presidente della Repubblica pronunciate dal leader dei Cinque Stelle.  


​Il trand dei talk comunque è positivo fin dalla campagna elettorale. Giovanni Floris, Corrado Formigli e Massimo Giletti sono in crescita da settimane e anche la Berlinguer nelle ultime settimane è sembrata in ripresa. Quindi almeno a qualcuno (talk e conduttori) fa bene che non ci sia ancora un governo a tre mesi dal voto. Martedì sera Floris ha superato la soglia dei 3 milioni di media, raggiungendo il 14% di share, una media che ha fatto tornare alla mente il suo Ballarò di Raitre. Allora però non esisteva concorrenza.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero