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Birra in mano, mascherina a penzoloni e la pedana del monopattino come bancone del bar. Si ritrovano nei parchi, davanti alle scuole, ai lati della strada: patatine comprate al supermercato, bottiglie di vino fatte sparire dal salotto di mamma e papà.
L'aperitivo non si può più fare nei locali? E loro se lo organizzano da soli. Perché se chiudi i rubinetti dei bar e pure quelli dei ristoranti, tocca autogestirsi. E a 16, 17 anni non manca certo l'inventiva.
Lockdown, nuovo decreto sino a maggio: stop movida alle 15, verso il giallo rinforzato
Con la serrata dei locali chiusi fino a maggio è questa infatti l'ultima tendenza tra i ragazzini privati dell'indispensabile rituale dell'happy hour: l'aperitivo fai da te.
Nessun assembramento (o almeno ci provano) ma ritrovi silenziosi in qualche piazzetta poco frequentata o bevute itineranti mentre si passeggia per evitare che un drink arrivi a costare 400 euro di multa. E allora eccoli, buttati su qualche angolo di prato a Villa Borghese oppure nascosti in qualche vietta dei Parioli con il tettino della minicar che si trasforma in tavolino all'aperto e la radio di sottofondo. Perché sarà pure da asporto, ma la movida - o almeno quel che ne rimane - va avanti comunque. Anche se a loro (e come dargli torto) manca la normalità.
Il Messaggero