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L'ARRESTO
I militari, durante una perlustrazione della zona, hanno notato l'ex signorina buonasera che, con fare sospetto, rovistava nel bagagliaio di una Smart. Aveva in mano una busta della spesa che, dopo aver visto i carabinieri, ha subito gettato a terra cercando di allontanarsi senza successo. Una volta raggiunta, ha subito detto ai militari che non si trattava della sua auto, per poi aggiungere: «Cercavo soldi perché vivo in strada». Nella busta trovata a terra c'erano salviette umidificate e una spillatrice, accanto altri oggetti. Tutto materiale che, come confermato poi dai proprietari dell'auto una volta giunti sul posto, si trovava all'interno della Smart e che l'ex annunciatrice stava tentanto di rubare. Sulla macchina non c'erano segni di effrazione anche se, sempre a detta dei legittimi proprietari, era stata chiusa a chiave una volta parcheggiata. Sanjust è stata così arrestata in flagranza di reato per direttissima e processata ieri a piazzale Clodio.
LE PAROLE DEL FIGLIO
«Mia madre Virginia dopo essere stata abbandonata dall'unica struttura che in quel momento poteva e doveva realisticamente aiutarla, è andata vagando fino a che non è stata intercettata dalle forze dell'ordine mentre rovistava in una Smart». Questa la versione del figlio 24enne Giancarlo Armati, che Virginia ha avuto dall'ex agente dei servizi segreti, Federico Armati, e che è stato nominato suo amministratore di sostegno a partire da luglio 2020. Secondo il 24enne la madre si sarebbe recata di sua spontanea volontà all'ospedale Sant'Andrea, chiedendo di poter fare una doccia. «Dietro la richiesta di un bagno c'era evidentemente una persona che aveva maturato la decisione di richiedere sostegno», ha sottolineato il figlio. Spiegando che dopo diverse telefonate ai parenti per andarla a prendere con risposta negativa, l'ospedale l'avrebbe mandata via. Poi la critica all'intero sistema che «non aiuta, ma al contrario condanna chi ha evidente bisogno e necessità». Ma il Sant'Andrea replica che la Sanjust non aveva chiare esigenze di assistenza ospedaliera.
I PRECEDENTI
Appena sette giorni fa l'ex conduttrice era stata assolta dalla Corte d'appello di Roma per l'accusa di tentata estorsione ai danni della nonna. I fatti risalivano all'8 marzo 2020 quando in cerca di 10 euro e, dopo risposta negativa da parte della Lualdi, era andata su tutte le furie distruggendole casa e costringendo l'anziana a chiudersi a chiave in stanza per paura, tanto era stata violenta la sua reazione. La famosa attrice pochi mesi prima della sua morte (avvenuta lo scorso 10 agosto) aveva perdonato la nipote dicendo al Messaggero che «voleva forse essere coccolata e io non l'ho capita. L'ho denunciata perché ero presa dalla rabbia».Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero