Era tutto un gioco. Così tentava di dissimulare le mobose attenzioni per quella bimba di 7 anni, figlia di una coppia di amici. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma...
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L'incubo per la coppia di stranieri, residenti al Quadraro, è cominciata con la visita medica all'ospedale Bambin Gesù della loro figlia di 7 anni e il sospetto che quei graffi sul suo corpicino non fossero effetto di giochi innocenti con i compagni. Le indagini sono state avviate con l'acquisizione del referto redatto dai medici del reparto Pediatrico i quali, dopo aver visitato la minore, hanno ipotizzato che la bimba fosse vittima di abusi sessuali.
Le indagini. Gli approfondimenti sviluppati dagli investigatori di via in Selci hanno consentito di fare luce su almeno due episodi di violenza sessuale subiti dalla bambina. L'orco è un amico di famiglia, un uomo che, approfittando del rapporto di amicizia con i genitori della vittima, suoi connazionali, aveva sfruttato le poche occasioni in cui era rimasto da solo in casa con la minore per compiere gli atti sessuali.
Il maggiordomo. L'uomo, di professione collaboratore domestico, impiegato regolarmente presso una famiglia romana e regolare in Italia. I militari lo hanno rintracciato e arrestato. Ora è recluso nel carcere di Regina Coeli a disposizione dell'Autorità Giudiziaria. Nei prossimi giorni ci sarà l'niterrogatorio di garanzia.
Gli piscologi. Sono stati gli psicologi ad aiutare la piccola a raccontare le attenzioni proibite dell'amico di mamma e papà. Una testimonianza finita nel fascicolo del pm Antonio Calaresu, del pool molestie e reati sessuali. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero