Io, padre separato, dormo in macchina. Sogno che mio figlio mi voglia bene a prescindere…...
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dormo in macchina.
Sogno che mio figlio
mi voglia bene a prescindere…
@salvodimartino
Davide è figlio unico, ha 8 anni e un padre romanista sfegatato. Una passione, quella di papà Stefano, tramandata di generazione in generazione, di partita in partita, da nonno a nipote, di padre in figlio. Mai avrebbe potuto immaginare, Stefano, che anche questo amore sarebbe entrato in quelle dinamiche perverse che, talvolta, si scatenano nelle famiglie dei genitori separati. Perché da quando la relazione con l’ormai ex moglie è terminata, questo padre separato ha dovuto far fronte ad una serie interminabile di dispetti, volti a ferire lui e, indirettamente, quel bambino che ora si trova a pagare le conseguenze della fine di un amore. Così, quando Stefano ha comprato al figlio una tavola da skateboard di colore viola, di quella marca che sicuramente gli sarebbe piaciuta, l’ex moglie, dopo averla vista, è andata nello stesso negozio e ne ha comprata una identica. Non solo. Tre mesi fa, la mamma ha scelto di portarlo allo stadio, ma non in quella Curva Sud dove Stefano è cresciuto, ma nella Nord: «Dai, tifiamo Lazio», gli ha detto. Davide ha opposto qualche timida resistenza, ma alla fine ha ceduto. E così, accompagnato da un amico di famiglia, ha iniziato a seguire la Lazio. Papà Stefano non può fare molto, perché nella rigida separazione oraria tra madre e padre, non può intervenire sul «tempo» che trascorre con l’ex moglie. Davide qualcosa deve aver capito e così, per far felice entrambi, oggi dice di tifare sia Roma e Lazio. «Sono uguali», racconta a papà, che assiste impotente a questi giochi perversi sulla psicologia di un bambino indifeso.
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Il Messaggero