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I NUMERI
Tuttavia a Roma, che rappresenta un caso a sé, per numero di scuole e studenti complessivi (più di 1.400 istituti e oltre 75mila alunni tra elementari, medie e superiori) dovrà ancora far ricorso al dirigente-supplente perché ci saranno all’incirca 70 scuole che non vedranno nessun nuovo preside. In alcuni casi il problema deriva dai “distaccamenti” degli attuali dirigenti che, avendo fatto richiesta e ottenuto il trasferimento al ministero dell’Istruzione (come nel caso della numero uno del liceo classico Visconti, Clara Rech), lasceranno scoperto il posto. Nella maggior parte degli altri casi il problema deriva meramente dall’assenza di personale.
LE “DEFEZIONI”
Entrando nel dettaglio e cercando di capire quali sono le scuole che riapriranno senza “guida” si scoprono, grazie a un’analisi condotta dall’Anp, l’Associazione nazionale presidi, diversi istituti tanto in periferia quanto in Centro. Si va dall’Istituto comprensivo di piazza San Damiano Sauli a quello in via Melissa Bassi di via dell’Archeologia (Tor Bella Monaca), dalla scuola, che ha sia le elementari che le medie, di via Latina all’istituto Nelson Mandela di via dei Torriani. Tra le scuole che andranno in reggenza poi, sempre secondo l’analisi dell’Anp, ci sono anche diversi istituti superiori. Come il liceo Scientifico Antonio Labriola di via Capo Sperone, il professionale De Pinedo-Colonna, il Classico Visconti e lo Scientifico Cavour. Tra le scuole che, invece, potranno contare su un nuovo dirigente e dire addio ad anni di “reggenza” ci sono l’Istituto comprensivo Daniele Manin, l’Elsa Morante, il Pio la Torre, l’Enzo Biagi, l’istituto di via Cassia 1694, il Mahatma Gandhi, il tecnico commerciale Lucio Lombardo Radice.
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Il Messaggero