Scuola, mancano i supplenti a Roma: ferie bloccate per gli insegnanti. Partite le prime circolari

Scuola, mancano i supplenti a Roma: ferie bloccate per gli insegnanti. Partite le prime circolari
Care maestre: vietato muoversi, rimanete ai posti di combattimento dietro la cattedra. Si potrebbe sintetizzare così lo stringato bollettino di guerra arrivato a Ostia dove...

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Care maestre: vietato muoversi, rimanete ai posti di combattimento dietro la cattedra. Si potrebbe sintetizzare così lo stringato bollettino di guerra arrivato a Ostia dove il Municipio ha mandato l’ordine di bloccare tutte le ferie perché, come al solito, mancano le supplenti. E la stessa comunicazione è destinata ad arrivare anche altrove. Il clima tra Comune e insegnanti torna a surriscaldarsi con il sistema già sull’orlo della crisi per la cronica mancanza di supplenti. Da quando due giorni fa è stata emanata una circolare che blocca le ferie delle maestre, nel Municipio X i sindacati preparano lo stato di agitazione.



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Il 14 marzo infatti il direttore del Municipio Luca Di Maio ha inviato una circolare in cui «considerate le note criticità riguardo le sostituzioni in caso di assenze del personale per mancanza di supplenti» è necessario bloccare i sei giorni di ferie che le insegnanti hanno a disposizione per tutto l’anno oltre il canonico periodo di stop estivo. La comunicazione pilota potrebbe arrivare in altri Municipi.

Nella circolare infatti si comunica che non saranno più autorizzate le ferie se non per «indefettibili necessità». Insomma, care maestre rimanete ai posti di combattimento, ovvero a oltranza in classi con trenta bambini, invece che venticinque. I sindacati non l’hanno presa benissimo perché speravano che il nuovo Regolamento supplenze, che non è ancora in vigore perché manca il via libera attuativo, potesse dare sollievo al comparto.

«Il provvedimento è inaccettabile», hanno scritto in una nota Cgil e Cisl. «Oltre al sovraccarico di lavoro ora vengono negate anche le ferie e non per un problema emergenziale ma strutturale», ribadiscono. I sei giorni a cui possono attingere le insegnanti tra l’altro sono stati maturati nell’anno precedente e quindi non si dovrebbero congelare. Anzi, andrebbero smaltiti a breve: nel primo semestre di quest’anno. E qui c’è anche la beffa perché sono giorni che non creerebbero disservizi. Non comportano infatti nemmeno l’assegnazione di personale supplente in sostituzione ma una semplice organizzazione che già ora è al collasso con doppi turni diventati ordinari. La soluzione, dicono i sindacati, c’era ma è stata depennata dal Regolamento supplenze.

Andrebbe chiesta una deroga dei titoli (altre lauree quinquennali oltre quelle previste) per allargare la disponibilità e l’aggiornamento costante delle graduatorie. La limitazione dei giorni di ferie fruibili durante l’anno scolastico c’è da sempre, infatti, per ovvi motivi, vista la delicatezza del servizio. Nel 2005 si potevano prendere al massimo tre giorni. Nel 2015 si arrivò a sei. Ora si azzerano completamente, invece.


«È assurdo che l’amministrazione comunale anziché trovare interventi risolutivi e predisporre le famose graduatorie delle maestre alle quali ricorrere nei casi di bisogno, adotti provvedimenti restrittivi nei confronti delle insegnanti che già vivono una situazione di carenza di organico», dice Valeria Baglio del Pd protagonista di un botta e risposta con Jessica Amadei, ex assessore alla Scuola del Municipio V e new entry dello staff dell’assessore Antonio De Santis, che dà la colpa a quelli di prima ma di fatto conferma l’importanza dei sei giorni di ferie ora bloccati dal M5S: «Il blocco delle ferie durante l’anno venne definito nel Modello Organizzativo e dalla circolare del 28 maggio 2015 che imponeva il godimento delle ferie solo nei periodi di sospensione delle attività didattiche, ad eccezione di sei giorni da usufruire nei periodi di apertura dei servizi», conferma Amadei. Ma proprio quei sei giorni di ferie sono quelli che il Municipio X, a guida M5S, ha tolto.
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Il Messaggero