Roma, bambino autistico costretto a tornare a casa. Il padre: «Manca il prof di sostegno»

Un bimbo autistico è arrivato a scuola per cominciare il nuovo anno, ma dopo il saluto ai compagni è stato cotretto a tornare a casa, senza sapere quando...

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Un bimbo autistico è arrivato a scuola per cominciare il nuovo anno, ma dopo il saluto ai compagni è stato cotretto a tornare a casa, senza sapere quando potrà davvero andare a lezione perché «manca l'insegnante di sostegno». Succede a Roma dove il bambino di 9 anni, autistico era stato accompagnato dalla mamma all'istituto Pio La Torre. Il caso è stato segnalato dal padre, Francesco, e si aggiunge ad un altro episodio simlie segnalato oggi a Pisa, riguardante invece un bimbo con sindrome down.


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«Per quelli come mio figlio, che soffre di autismo, la scuola non inizia oggi e chissà quando comincerà - spiega il genitore - . L'insegnante di sostegno purtroppo non è disponibile perché l'assistente assegnato deve dividersi tra più istituti e le altre maestre non si prendono la responsaiblità di tenere mio figlio in classe, visto che non lo sanno gestire. Sono stanco di vedere mio figlio, insieme ad altri 500mila ragazzi in Italia, trattato peggio di un cane. Lui beneficia della legge 104 e avrebbe diritto alla copertura per l'intero orario scolastico. Ma resta tutto sulla carta. La cosa più grave è che non c'è nessuno che sappia indicare una data, nulla».

 
 

Relazione dell'istituto al Ministero

Sul caso, il Ministero comunica di «avere immediatamente preso contatto con la scuola per verificare in modo approfondito quanto avvenuto. Il dirigente scolastico invierà un’apposita relazione. Intanto, la scuola ha già assicurato al Ministero di non aver respinto nessuno e di aver garantito all’alunno, come doveroso, la frequenza scolastica, anche in attesa del docente di sostegno. Come previsto dalle norme vigenti, infatti, degli studenti con disabilità non si occupano solo gli insegnanti di sostegno, ma anche quelli curricolari. La scuola ha assicurato la frequenza con il supporto delle maestre titolari. È in corso un’interlocuzione fra l’Istituto e la famiglia». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero