Una rissa in piena regola, con due gruppi di ubriachi che si fronteggiano armati di bottiglie all’uscita di un locale. Una decina in tutto, la maggior parte riusciti a...
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Roma, maxi-rissa a Trastevere a colpi di bottiglie. Residenti e commercianti: «Qui non si vive più»
Dagli accertamenti dei carabinieri è emerso che la rissa era scoppiata in strada, all’uscita di un locale, per futili motivi. Secondo quanto ricostruito, divisi in due gruppi contrapposti, i ragazzi completamente ubriachi hanno cominciato a picchiarsi utilizzando anche bottiglie in vetro trovate in strada ma sono stati interrotti dall’intervento dei militari che erano in servizio di controllo nella zona, “cuore” della movida romana. Considerato l’alto numero dei partecipanti allo scontro, la Centrale operativa del Comando provinciale ha inviato in ausilio anche altre pattuglie del Nucleo Radiomobile di Roma con i quali si è riuscito a riportare la calma e a identificare alcuni dei responsabili, mentre gli altri, approfittando della folla radunatasi sul posto, sono riusciti a far perdere le proprie tracce. Dei denunciati nessuno ha richiesto intervento medico. L’ennesima notte violenta a Trastevere. All’inizio di ottobre un’altra maxi rissa era scoppiata sempre a colpi di bottiglie sempre a via di San Francesco a Ripa. Erano in quindici davanti al kebab e alla bruschetteria in via San Francesco a Ripa, tra piazza San Calisto e la tabaccheria. Sono volate bottiglie e testate. Un giovane italiano, vestito con una tuta mimetica, è scappato via scalzo, con le scarpe in mano (quando lo hanno sollevato di peso per picchiarlo le ha perse).
Insomma, una situazione fuori controllo come più volte segnalato dai residenti anche all’indomani dell’omicidio del vice brigadiere Mario Cerciello. «Qui a Trastevere non è cambiato nulla». E avevano ragione, nonostante i presidi, la zona resta terra di nessuno, in balìa della movida selvaggia. Risse infinite, bivacchi, pusher, ubriachi. Ogni notte cresce la paura anche perché ogni notte nelle vie di Trastevere ritornano gli stessi sbandati e delinquenti sfuggiti alle forze dell’ordine. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero