Il pavimento in marmo di Carrara. La porta di ingresso trapuntata in pelle. I controsoffitti di pregio e i giochi di luce dei faretti al neon, i cui riflessi si infrangono sul...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Reddito di cittadinanza, al Nord il 70% non vuole il posto di lavoro
Virus, ecco gli statali che durante il lockdown non hanno lavorato: sono 560.000, regolarmente pagati
IL PARCO AUTO
Nella realtà, però, nei 100 metri quadrati dell'immobile di via della Tenuta di Torrenova c'era veramente di tutto: la cucina all'ultimo grido, un televisore da 80 pollici e un elegante divano Chesterfield con tanto di poltrone abbinate, una sciccheria per gli amanti del genere. Senza dimenticare il parco auto di tutto rispetto: un'Audi A3 e una Lancia Y parcheggiate in strada.
Tutto parte dall'arresto di un 48enne italiano a Tor Vergata, fermato dagli agenti con un grammo di cocaina nascosto in una busta di palloncini gonfiabili. L'uomo, che inizialmente prova a spintonare i poliziotti, viene arrestato in flagranza di reato per resistenza e detenzione di stupefacenti. A poca distanza, la stessa scena. Due giovani consumatori vengono fermati con della cocaina. È nascosta dentro i palloncini. Nessuno rivela il nome del venditore. Ma i poliziotti, che stanno ispezionando l'area da un po', hanno già messo gli occhi su uno strano viavai proveniente da un'abitazione. Le persone entrano nel portone, bussano alla porta e dopo trenta secondi vanno via.
Uno dei presunti acquirenti viene fermato per le scale del palazzo. Ha con se 40 grammi di hashish e un bilancino. Poi gli agenti fanno irruzione nell'immobile, non credendo ai loro occhi quando entrano: lo stile è ricerca, quanto pacchiano. Dovrebbe essere un normale alloggio popolare, invece è una piccola reggia, dove non manca nulla: sul tavolo di cristallo, poi, ci sono le confezioni dei palloncini da gonfiare, e anche se nella casa non viene trovata droga, i cinque membri maggiorenni della famiglia vengono tutti arrestati.
«I palloncini servivano per domenica. C'è il compleanno della piccola».
IL PROCESSO
Quando ieri mattina i cinque, difesi dall'avvocato Alessandro Olivieri, si sono trovati di fronte al giudice monocratico per la convalida dell'arresto, a fatica hanno provato a giustificarsi: «Non siamo spacciatori». E, per giustificare il tenore di vita al di sopra delle proprie possibilità e lo sfarzo pacchiano della loro abitazione, ognuno ha elencato al pm Mario Pesci i propri introiti mensili. Dalla mamma, che percepisce un assegno per invalidità e un reddito di cittadinanza da 970 euro.
Ai due figli e al marito, che hanno dichiarato di guadagnare più di mille euro al mese ciascuno. Chi facendo il pittore e chi distribuendo bibite. Il conto complessivo annuale sfiora i 60mila euro, tutti rigorosamente in nero. «Ma con tutti questi soldi come fate a pagare solo 8 euro di affitto?», chiede l'accusa in aula. Ma le risposte, più che chiarire, alimentano i dubbi. Tanto che, anche se non è stata trovata droga nella casa e nonostante la presenza dei palloncini non possa costituire una prova certa dell'attività di spaccio, il giudice ha convalidato l'arresto per i cinque, subito liberati. In attesa del processo potranno rientrare nella loro casa popolare in stile Gomorra. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero