Roma, migliaia di pendolari bloccati nei treni Regionali: «Basta, non siamo schiavi, privilegiati solo i treni Alta velocità»

Roma, migliaia di pendolari bloccati nei treni Regionali: «Basta, non siamo schiavi, privilegiati solo i treni Alta velocità»
Migliaia di pendolari dell'hinterland romano e anche dell'Umbria ancora una volta bloccati nei treni che hanno appena lasciato la Capitale. ...

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Migliaia di pendolari dell'hinterland romano e anche dell'Umbria ancora una volta bloccati nei treni che hanno appena lasciato la Capitale.


Anche oggi, insomma, giornata di passione per i lavoratori o gli studenti che hanno trascorso la giornata a Roma. A causa di un guasto a un treno a partire dalle 17,40 sulla linea Direttissima, i treni diretti a Firenze stanno subendo pesanti ritardi. Ieri il guasto era localizzato a Setebagni, con treni locali che hanno accumulato ritardi superiori a due ore.


«Ciò comporterà - è scritto in una nota del Comitato Pendolari Orte (CoPeO) - ritardi biblici per i treni Regionali Veloci, se non soppressioni, e dirottamenti su linea convenzionale di treni strapieni con conseguente ingolfamento della stessa, mentre i treni Alta velocità continueranno a sfrecciare sulla Direttissima, maturando nella peggiore delle ipotesi qualche decina di minuti di ritardo. Le motivazioni di tali disservizi, a parere del comitato, sono da ricondurre a un sovraccarico del traffico tra Roma Tiburtina e Settebagni nella fascia di punta (17-20). Tale situazione risulta aggravata dall'utilizzo di materiale rotabile ormai obsoleto. Si chiede quindi di intervenire per una risoluzione definitiva sul potenziamento della linea nel tratto compreso tra le stazioni di Roma Tiburtina e Settebagni e la sostituzione dei treni ormai vetusti. Inoltre, si chiede che, in situazioni di disagio, non siano sempre i RV/IC a dover dare la precedenza all'AV».


E ancora:
«I pendolari, recandosi ogni giorno a Roma per lavoro o per studio, costituiscono il tessuto produttivo di questo paese. Sono stanchi di vedersi sempre calpestati in nome di una logica di agevolazione di chi sborsa più soldi, di chi vive ad alta velocità, venendo relegati a schiavi costretti a viaggiare in condizioni bestiali. Alle Regioni e al ministero Infrastrutture e Trasporti, chiedono di vigilare e di stipulare contratti di servizio con forti penali per ritardi superiori ai 30 minuti, ristabilendo condizioni paritarie con chi usufruisce dei treni ad AV. Basta essere bistrattati! Basta essere presi in giro! Dignità e pari diritti di mobilità!»  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero