Un tempo, nella città del Papa re, la protesta anonima verso le autorità si esprimeva con le pasquinate, gli sberleffi al potere scritti in versi, esposti di notte e...
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Curare la strada e la vegetazione è, a pensarci bene, un affronto alla Roma di oggi, e infatti chi lo fa compie un'attività illecita perché viola le regole burocratiche e assicurative. Si racconta spesso di cittadini che avrebbero ricevuto sanzioni per aver abusivamente innaffiato qualche fiorellino, magari aggiungendo l'oltraggio di una piccola recinzione. Il giardinaggio clandestino infastidisce persino qualche residente: in una traversa di via dei Colli Portuensi, ad esempio, è in atto un conflitto silenzioso tra un floricoltore senza volto che amorevolmente si dedica alla piantumazione dei ligustri e un altrettanto sconosciuto distruttore di arbusti (i sospetti sono caduti su un negoziante) che li rimuove forse per dispetto. Difficile dire chi avrà la meglio, sicuramente non Roma.
pietro.piovani@ilmessaggero.it Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero