In due notti a Roma, ha danneggiato prima una lunga fila di auto parcheggiate a Colle Oppio e poi si è superato danneggiando un bus dell’Atac a Ponte Casilino. In...
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Roma, distrugge il bus notturno poi tenta la fuga: il passeggero lo blocca prendendolo a pugni
Il libico è inarrestabile. Prima prende a calci la macchina che vidima i biglietti distruggendola. Poi, la sua furia si scatena contro i sedili. Gli sradica una ad uno. Ecco l’atto finale: con un bracciolo in ferro colpisce i vetri dell’autobus che vanno in mille pezzi. Il libico riesce ad essere preciso come un orologio: infrange i vetri di lato e davanti. C’è un passante che non si fa intimorire. Tutt’altro: lo colpisce con un pugno e lo tramortisce. Ecco che una pattuglia della polizia arriva e trae lo straniero in arresto per danneggiamento aggravato, per interruzioni di pubblico servizio ed anche resistenza a pubblico ufficiale. Ma quando i poliziotti lo portano al commissariato scoprono che il libico, due notti prima, si era già cimentato in danneggiamenti. Aveva infranto i finestrini di sei auto parcheggiate lungo via delle Terme di Traiano. In quel caso erano intervenuti i carabinieri che avevano bloccato lo straniero in flagranza di reato mentre spaccava il finestrino di un’auto con una pietra. I militari l’avevano bloccato e portato in caserma. Il magistrato aveva deciso per la sua denuncia a piede libero. L’altra notte, ancora libero, il libico è andato oltre distruggendo il bus Atac. E ora dopo neanche venti giorni dall’escalation di aggressioni ai danni dei conducenti della municipalizzata dei trasporti, i sindacati sono sul piede di guerra: «Altro che ronde, qui ci vogliono i taser per gli autisti – commenta l’accaduto, il sindacalista Claudio De Francesco del Faisa Cisal – Grazie all’eroico passante: il sindaco dovrebbe premiarlo come cittadino dell’anno».
La sindaca Virginia Raggi su Facebook commenta: «Piena solidarietà ai lavoratori Atac che hanno subito l’ennesimo caso di violenza: Roma Capitale è con voi e si impegna per chiedere con forza sicurezza per i cittadini ed i propri dipendenti». Ma di “taser” al momento non si parla, al contrario. L’ipotesi paventata dai sindacati sembra destinata a tramontare prima ancora di essere presa in considerazione dal Campidoglio. «Sull’uso di questi strumenti – spiega l’assessore ai Trasporti, Pietro Calabrese – si è aperto il dibattito ma ci sono molte contrarietà anche per darli ai vigili urbani, credo che sia difficile fornirli ai conducenti». Al momento non è una priorità in agenda. Diverso invece il discorso sul come garantire la sicurezza a bordo dei mezzi. «Con la Prefettura e la Questura – conclude Calabrese – sono iniziati i confronti per incrementare i presidi e soprattutto per collegare una parte considerevole delle vetture, dotate di sistema interno di videosorveglianza, alla sala operativa delle forze dell’ordine». Si tratta più o meno di 700 mezzi sui 1.500 oggi in servizio che hanno all’interno le telecamere e i bottoni di “sos”. Finora gli strumenti – non senza intoppi – sono collegati solo con la sala centrale dell’Atac che, in caso di emergenza, deve contattare le autorità. Ora l’amministrazione e Palazzo Valentini stanno lavorando per garantire un collegamento diretto con via di San Vitale oltre alla volontà di portare agenti sui mezzi in attesa che si concluda la procedura per i vigilantes a bordo bandita dall’Atac. Intanto domani proprio a Palazzo Valentini i sindacati confederali che siederanno al tavolo indetto per discutere la situazione delle partecipate sono pronti a chiedere garanzie certe. «Sono settimane che chiediamo interventi immediati – spiega Marino Masucci, segretario della Fit Cisl Lazio – a sicurezza degli autisti, dei passeggeri e dei mezzi. Ora vogliamo risposte». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero