Roma, altro bus vandalizzato: «Serve il taser per gli autisti»

Vetri in frantumi su bus Atac
di Marco De Risi e Camilla Mozzetti
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Domenica 13 Ottobre 2019, 11:17

In due notti a Roma, ha danneggiato prima una lunga fila di auto parcheggiate a Colle Oppio e poi si è superato danneggiando un bus dell’Atac a Ponte Casilino. In questo ultimo atto vandalico, si è applicato in modo che il mezzo fosse pressoché distrutto. Lui A.A.M.M., è un libico di 24 anni, che è stato arrestato dalla polizia venerdì alle 3 dopo che aveva costretto il conducente a fermare un bus di linea, pieno di passeggeri all’altezza dell’inizio della via Casilina. Va in onda un film che pare tratto dalla serie ”Robocop”.

Roma, distrugge il bus notturno poi tenta la fuga: il passeggero lo blocca prendendolo a pugni
 



Il libico è inarrestabile. Prima prende a calci la macchina che vidima i biglietti distruggendola. Poi, la sua furia si scatena contro i sedili. Gli sradica una ad uno. Ecco l’atto finale: con un bracciolo in ferro colpisce i vetri dell’autobus che vanno in mille pezzi. Il libico riesce ad essere preciso come un orologio: infrange i vetri di lato e davanti. C’è un passante che non si fa intimorire. Tutt’altro: lo colpisce con un pugno e lo tramortisce. Ecco che una pattuglia della polizia arriva e trae lo straniero in arresto per danneggiamento aggravato, per interruzioni di pubblico servizio ed anche resistenza a pubblico ufficiale. Ma quando i poliziotti lo portano al commissariato scoprono che il libico, due notti prima, si era già cimentato in danneggiamenti. Aveva infranto i finestrini di sei auto parcheggiate lungo via delle Terme di Traiano. In quel caso erano intervenuti i carabinieri che avevano bloccato lo straniero in flagranza di reato mentre spaccava il finestrino di un’auto con una pietra. I militari l’avevano bloccato e portato in caserma. Il magistrato aveva deciso per la sua denuncia a piede libero. L’altra notte, ancora libero, il libico è andato oltre distruggendo il bus Atac. E ora dopo neanche venti giorni dall’escalation di aggressioni ai danni dei conducenti della municipalizzata dei trasporti, i sindacati sono sul piede di guerra: «Altro che ronde, qui ci vogliono i taser per gli autisti – commenta l’accaduto, il sindacalista Claudio De Francesco del Faisa Cisal – Grazie all’eroico passante: il sindaco dovrebbe premiarlo come cittadino dell’anno». 
 
La sindaca Virginia Raggi su Facebook commenta: «Piena solidarietà ai lavoratori Atac che hanno subito l’ennesimo caso di violenza: Roma Capitale è con voi e si impegna per chiedere con forza sicurezza per i cittadini ed i propri dipendenti». Ma di “taser” al momento non si parla, al contrario. L’ipotesi paventata dai sindacati sembra destinata a tramontare prima ancora di essere presa in considerazione dal Campidoglio. «Sull’uso di questi strumenti – spiega l’assessore ai Trasporti, Pietro Calabrese – si è aperto il dibattito ma ci sono molte contrarietà anche per darli ai vigili urbani, credo che sia difficile fornirli ai conducenti». Al momento non è una priorità in agenda. Diverso invece il discorso sul come garantire la sicurezza a bordo dei mezzi. «Con la Prefettura e la Questura – conclude Calabrese – sono iniziati i confronti per incrementare i presidi e soprattutto per collegare una parte considerevole delle vetture, dotate di sistema interno di videosorveglianza, alla sala operativa delle forze dell’ordine». Si tratta più o meno di 700 mezzi sui 1.500 oggi in servizio che hanno all’interno le telecamere e i bottoni di “sos”. Finora gli strumenti – non senza intoppi – sono collegati solo con la sala centrale dell’Atac che, in caso di emergenza, deve contattare le autorità. Ora l’amministrazione e Palazzo Valentini stanno lavorando per garantire un collegamento diretto con via di San Vitale oltre alla volontà di portare agenti sui mezzi in attesa che si concluda la procedura per i vigilantes a bordo bandita dall’Atac.
Intanto domani proprio a Palazzo Valentini i sindacati confederali che siederanno al tavolo indetto per discutere la situazione delle partecipate sono pronti a chiedere garanzie certe. «Sono settimane che chiediamo interventi immediati – spiega Marino Masucci, segretario della Fit Cisl Lazio – a sicurezza degli autisti, dei passeggeri e dei mezzi. Ora vogliamo risposte».

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