L'autolavaggio era già allestito. Mancava la licenza e per ottenerla bisognava pagare una bustarella. Sono stati due i gestori di autolavaggi a Ostia che hanno...
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LE DENUNCE
E' Ibrahim il primo a denunciare e a fare il nome dell'altro collega che avrebbe subìto lo stesso trattamento dal «signor Enzo dell'ufficio anagrafe», come l'aveva definito. Bakr Kamal Saad Hassanin, conferma e parla di una somma di 3mila euro: mille pagate subito, 2mila in piccole somme. Da qui la seconda imputazione per il dipendente pubblico. «Per poter ottenere la licenza per attività di autolavaggio a mano in via Alessandro Piola Caselli» bisognava versare quella somma, è la ricostruzione della procura. L'imputato in alternativa prospettava che «solo il suo intervento e dietro pagamento gli uffici comunali avrebbero rilasciato la licenza». Dietro invece il pagamento di 200 euro avrebbe risolto delle pratiche «dopo l'intervento dei vigili». I legali dell'impiegato, però, sperano di chiarire le accuse. «Le denunce sono pretestuose e lo chiariremo in aula», dice l'avvocato Elisabetta Lapucci. «L'impiegato lavorava part-time e gestiva regolarmente una seconda attività di servizi. Per non saldare dei conti è saltata fuori l'accusa». I commercianti egiziani ora dovranno essere sentiti in udienza. Il giudice della II sezione penale ne ha disposto la ricerca. Per ora sono irrintracciabili.
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Il Messaggero