Chiedeva aiuto in lacrime, in un angolo dell’ingresso e dietro alla porta di casa. Davanti a lei, il compagno con una spada in mano con cui colpiva la giovane che gridava...
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La donna, finalmente liberata dal suo aguzzino, ha raccontato agli investigatori il suo incubo. La convivenza era iniziata da un mese circa e che già altre volte c’erano state delle violente liti con il compagno, sempre per futili motivi, per cui era intervenuta la polizia, ma lei non l’aveva mai denunciato. Nell’ultimo episodio, l’uomo l’aveva svegliata alle due di notte chiedendole dei soldi e, dopo averla picchiata e minacciata con una spada, era uscito dicendole che sarebbe andato a compiere un furto in un bar per procurarsi da bere. Alle ore 6, quando era rientrato a casa vistosamente ubriaco, la donna aveva notato che aveva con sé molte bottiglie di liquore molto probabilmente rubate in un bar di Acilia. Sono cominciate le botte con la spada puntata alla gola, poi l’arresto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero