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Fiori e lacrime per l'ultimo saluto a Raffaella Carrà. La notizia della sua scomparsa è arrivata ieri pomeriggio e già in serata in tanti sono passati a lasciare un ricordo all'amata artista sotto casa nel quartiere Vigna Clara.
Un mazzo di fiori appoggiato all'ingresso della palazzina di via Nemea dove da tempo viveva Raffaella Carrà. «Volevo solo lasciare un pensiero alla famiglia», racconta Ludovica, una fan. «Io e mia sorella siamo cresciute guardando i suoi programmi e ascoltando le sue canzoni. È stata con noi per tanti pomeriggi durante la nostra infanzia, era doveroso lasciare un pensiero alla sua famiglia».
LA PROCESSIONE
«Alcuni mazzi di fiori ce li hanno lasciati in portineria e li consegneremo direttamente alla famiglia quando torneranno», spiegano i custodi. Intanto, poco dopo dalle 20 una pattuglia della polizia ha presidiato l'ingresso del palazzo per motivi di sicurezza.
Raffalla Carrà, fan sotto casa
Mentre alla spicciolata sono arrivati anche alcuni residenti del quartiere. A piedi, si sono fermati per qualche istante proprio davanti all'elegante palazzina di via Nemea. Una processione silenziosa e composta. «Sapevo che viveva qui perché in più di un'occasione l'avevo vista entrare o uscire dal palazzo», racconta Roberto Ludovici, 70enne pensionato e anche lui di Vigna Clara.
Ieri è arrivato in via Nemea poco dopo le 21 fermandosi a una manciata di metri dal cancello: «Ho sempre seguito la Carrà dagli esordi in tv.
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I VICINI
«Se dico che ero onorato di vivere nel suo stesso comprensorio, non esagero», commenta Ferdinando Righini, residente nello stesso complesso residenziale della regina della tv. «Siamo in due edifici differenti ma mi è capitato spesso di incrociarla. Sempre sorridente, affabile, elegantissima. Aveva una luce negli occhi che non dimenticherò mai - racconta ancora Ferdinando - Ma anche molto discreta e mai sopra le righe. Da diverse settimane non l'ho più incrociata ma non sapevo si fosse ammalata. La notizia della sua morte è stata uno choc e un'amara sorpresa anche per noi». Riservata dunque ma sempre gentile: «Avevo notato la sua assenza - dice Leonardo Fiore, un altro residente di via Nemea - ma qui tutti siamo molto riservati. Ho anche pensato che fosse fuori città per qualche impegno di lavoro. Poi la notizia della sua morte che, come tutti, davvero non mi aspettavo».
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Il Messaggero