Undici giorni in carcere, quasi due mesi di domiciliari. Ora, il professore dell'Istituto Massimo, arrestato per atti sessuali con una studentessa quindicenne, torna libero e...
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LE CHAT
È la notte tra il 18 e il 19 dicembre quando i genitori della ragazzina controllano il telefono della figlia. La chat con De Angelis è stata cancellata, ma proprio in quel momento il prof manda un sms: «Notte amo, scusa». La ragazzina si giustifica, in lacrime: «Abbiamo una relazione sentimentale», dice. La stessa frase la ripete agli inquirenti, quando viene ascoltata in audizione protetta. Per il gip, il fatto che la minore fosse consenziente non è un'attenuante. Nell'ordinanza di custodia cautelare si legge che De Angelis era riuscito a «plasmare la volontà» della giovane e, dopo giorni di «subdola seduzione», aveva ottenuto «baci, rapporti orali». Per il giudice, gli scambi recuperati dal cellulare della quindicenne sono inequivocabili. «Ho una voglia pazzesca di sentire l'audio di ieri», scrive il prof il 22 novembre, riferendosi alle note audio erotiche che si scambiavano. Ma ci sono anche messaggi spinti, fotografie. Gli stessi file che gli inquirenti hanno trovato sul cellulare e sul pc dell'indagato, sequestrati al momento dell'arresto. I fatti contestati vanno da settembre a dicembre. Il 16 gennaio De Angelis finisce in prigione. «Quando è arrivata la polizia mi sono sentito quasi sollevato», avrebbe detto in sede d'interrogatorio di garanzia. Di fronte al gip, il prof confessa - «non so cosa mi sia successo» - e ottiene i domiciliari. Torna a casa dalla compagna, che decide di perdonarlo. Ora, arriva la scarcerazione.
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Il Messaggero