Roma, abusi su una studentessa, libero il prof del Massimo. La compagna: «L'errore si perdona»

Roma, abusi su una studentessa, libero il prof del Massimo. La compagna: «L'errore si perdona»
di Michela Allegri, Camilla Mozzetti e Fulvio Ventura
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Mercoledì 14 Marzo 2018, 07:41 - Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 10:59

Undici giorni in carcere, quasi due mesi di domiciliari. Ora, il professore dell'Istituto Massimo, arrestato per atti sessuali con una studentessa quindicenne, torna libero e spera in un patteggiamento. Il gip Annalisa Marzano ha disposto la revoca della misura cautelare a suo carico, nonostante il parere contrario della procura. E adesso, barricati nell'appartamento al primo piano sull'Appia Nuova, al confine tra Marino e la Capitale, Massimo De Angelis e la compagna, Antonella, pensano solo a ricostruire un rapporto messo a dura prova. Lei lo aveva accolto a casa quando, il 27 gennaio, il prof era uscito a Regina Coeli ed era stato mandato ai domiciliari: «Lo amo, risolveremo anche questa», aveva detto. Non vuole rilasciare altre dichiarazioni, ma sono i social a parlare: «Ama la verità, ma perdona l'errore», scrive la donna come status su Whatsapp lo scorso 3 marzo. Una citazione di Voltaire pubblicata sotto la foto profilo in cui sorride con il compagno. Lo stesso social parla anche per il professore. Lo status non viene modificato da due giorni quando la polizia arriva per arrestarlo: «E anche se il vento ci soffia contro, abbiamo sempre mangiato pane e tempesta e passeremo anche questa». Anche nel suo caso, la frase è a corredo di una foto con la donna. De Angelis in quei giorni sapeva che sarebbe potuto finire in carcere: la studentessa lo aveva avvisato che i genitori avevano scoperto ogni cosa e lo avevano denunciato. Erano state proprio le chat su whatsapp con l'alunna a mettere nei guai il docente.

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LE CHAT
È la notte tra il 18 e il 19 dicembre quando i genitori della ragazzina controllano il telefono della figlia. La chat con De Angelis è stata cancellata, ma proprio in quel momento il prof manda un sms: «Notte amo, scusa». La ragazzina si giustifica, in lacrime: «Abbiamo una relazione sentimentale», dice. La stessa frase la ripete agli inquirenti, quando viene ascoltata in audizione protetta. Per il gip, il fatto che la minore fosse consenziente non è un'attenuante. Nell'ordinanza di custodia cautelare si legge che De Angelis era riuscito a «plasmare la volontà» della giovane e, dopo giorni di «subdola seduzione», aveva ottenuto «baci, rapporti orali». Per il giudice, gli scambi recuperati dal cellulare della quindicenne sono inequivocabili. «Ho una voglia pazzesca di sentire l'audio di ieri», scrive il prof il 22 novembre, riferendosi alle note audio erotiche che si scambiavano. Ma ci sono anche messaggi spinti, fotografie. Gli stessi file che gli inquirenti hanno trovato sul cellulare e sul pc dell'indagato, sequestrati al momento dell'arresto. I fatti contestati vanno da settembre a dicembre. Il 16 gennaio De Angelis finisce in prigione. «Quando è arrivata la polizia mi sono sentito quasi sollevato», avrebbe detto in sede d'interrogatorio di garanzia. Di fronte al gip, il prof confessa - «non so cosa mi sia successo» - e ottiene i domiciliari. Torna a casa dalla compagna, che decide di perdonarlo. Ora, arriva la scarcerazione.
 

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