Si è concluso con sette condanne a pene varianti dagli 8 anni e sei mesi agli 8 mesi di reclusione il processo per la presunta illecita gestione degli appalti pubblici e la...
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La pena maggiore, otto anni e sei di reclusione, è stata inflitta ad Aldo Papalini, ex direttore dell'ufficio tecnico e dell'unità operativa ambiente del Municipio XIII, ritenuto personaggio chiave nell'affidamento di appalti pubblici a ditte compiacenti. I giudici dell'ottava sezione del tribunale presieduti da Paola Roja hanno inoltre condannato Cosimo Appeso (cinque anni e cinque mesi di reclusione), luogotenente della Marina Militare Italiana, Ferdinando Colloca, Damiano Facioni, amministratore della società "Bludream" e Matilde Magni, moglie di Appeso (tutti a tre anni e quattro mesi), e l'imprenditore Angelo Salzano (otto mesi con sospensione della pena). Gli imputati erano stati rinviati a giudizio per reati che andavano dall'abuso d'ufficio alla turbativa d'asta, dal falso ideologico e concussione, alla corruzione.
Il tribunale di Roma, oltre a disporre l'interdizione dai pubblici uffici per Aldo Papalini, ex direttore dell'ufficio tecnico e dell'unità operativa ambiente del Municipio XIII, Cosimo Appeso, luogotenente della Marina Militare Italiana, e Armando Spada ha anche disposto il risarcimento danni in separata sede con provvisionali immediatamente esecutive in favore di Comune di Roma, Regione Lazio ed associazioni antimafia. I pm Mario Palazzi ed Ilaria Calò, rappresentanti dell'accusa, avevano sollecitato per gli imputati condanne varianti da 17 anni e sei mesi ad un anno e mezzo di reclusione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero