Riaprono oggi gli asili nido della Capitale ma attenzione: non sarà una vera partenza. Tra giornate di inserimento e orientamento per le famiglie con piccoli iscritti al...
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CHIUSURE PROLUNGATE
Qualche esempio? Per il nido Le bolle di sapone di via Pescosolido in IV Municipio ci vorranno ancora 30 giorni prima di riaprire i cancelli. E pensare che a fronte delle reali domande per l'accesso ai nidi comunali tutto questo caos non dovrebbe sussistere giacché le richieste di un posto sono scese del 9,6% rispetto al 2010. Il motivo? Duplice: sono diminuite le nascite (nel 2010 c'erano più di 77 mila bambini da 0 a 3 anni, oggi non si arriva a 45 mila) ma sono aumentate le famiglie che si rivolgono alle strutture private. I costi sono pressoché analoghi ma c'è, ad esempio, una maggiore flessibilità sugli orari, e con l'ultimo bando del Campidoglio che ha imposto l'obbligatorietà nella scelta delle strutture pubbliche, molti la domanda non l'hanno proprio fatta. Non finisce qui: l'elenco delle problematiche, purtroppo, prosegue.
LE DOMANDE
Nel VII Municipio, ad esempio, che conta il maggior numero di iscritti complessivi anche a fronte di un calo delle domande diverse famiglie, pur con un punteggio alto, non sono rientrate nella graduatoria definitiva e dunque dovranno ritentare a ottobre-novembre quando il Comune bandirà il concorso integrativo. Dulcis in fundo, il caos sul pagamento delle quote. Da anni i famigerati bollettini non arrivano più alle famiglie e quindi soltanto chi ha la buona volontà di comparare il proprio Isee con le tabelle pubblicate sul sito del Comune rende il dovuto. Questo disservizio, che si ripercuote anche nelle scuole d'infanzia, finora ha fatto perdere al Comune svariate centinaia di migliaia di euro. Ora la presidente della commissione Scuola, Maria Teresa Zotta, è pronta a presentare una proposta di delibera per rendere obbligatorio il pagamento delle rette on-line. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero