Incidenti a Roma, altri due morti sulle strade: dalla Cassia a Castel di Leva sale ancora il bilancio delle vittime nella Capitale

A perdere la vita un pedone investito e un centauro in uno scontro frontale

Incidenti a Roma, altri due morti sulle strade: dalla Cassia a Castel di Leva sale ancora il bilancio delle vittime nella Capitale
Ancora sangue sull'asfalto: altre due vittime domenica sera in due distinti incidenti. A perdere la vita un pedone travolto da una macchina lungo via Castel di Leva, nel...

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Ancora sangue sull'asfalto: altre due vittime domenica sera in due distinti incidenti. A perdere la vita un pedone travolto da una macchina lungo via Castel di Leva, nel quadrane sud della Capitale, e un centauro travolto da un'auto lungo la via Cassia Nuova. Si allunga dunque l'elenco dei decessi stradali nella Capitale con 176 morti dallo scorso gennaio: un primato negativo che supera quello dello scorso anno quando i morti sono stati 150.

L'INTERVENTO

Aveva trascorso la serata con i due fratelli e stava rientrando. Era appena sceso dal bus quando, a soli 200 metri da casa, è stato travolto e ucciso da una Bmw. Il dramma si è consumato domenica sera intorno alle 22 lungo via Castel di Leva, per Liviu Patrintas 40enne di origini romene, non c'è stato nulla da fare. Quando i sanitari del 118 sono arrivati sul posto era già deceduto. Gli agenti del IX gruppo Eur hanno proceduto con i rilievi sul luogo dell'incidente. Hanno ascoltato a lungo l'automobilista che si è subito fermato a prestare i primi soccorsi. Così come poi confermato dagli agenti, la vittima stava camminando sul ciglio della strada e stava per attraversare quando è stata travolta dall'auto in corsa. Secondo i primi rilievi, la Bmw stava procedendo entro i limiti di velocità: «Stavo guidando quando all'improvviso ho visto la sagoma di quell'uomo. Ho provato a evitarlo ma era ormai troppo tardi». Una dinamica confermata anche da un testimone, un altro automobilista che domenica sera era in coda alla Bmw: «Eravamo a pochi metri di distanza - ha riferito agli investigatori- la strada sembrava libera poi all'improvviso ho sentito la frenata e il corpo dell'uomo volare per alcuni metri».

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I RILIEVI

Intanto i caschi bianchi per tutta la notte hanno proceduto con i rilievi sul luogo dell'incidente: la strada è rimasta chiusa al traffico fino alle cinque del mattino. Hanno inoltre predisposto il sequestro della macchina coinvolta nell'investimento su cui è stata subito disposta una perizia tecnica. L'automobilista invece, che ha riportato solo lievi ferite, è stato sottoposto ai test di alcol e droga e nelle prossime ore sono attesi i risultati. L'uomo rischia ora l'accusa di omicidio stradale. Una domenica di sangue sulle strade: in via Cassia Nuova all'altezza del civico 150, ancora domenica sera, l'allarme per uno schianto frontale è scattato intorno all'una. Sul posto sono intervenuti gli uomini del XV gruppo Cassia. Dai rilievi eseguiti sul luogo dello schianto la vittima, Alejandro Vladimir Guaman Ushina di 30 anni e di origini ecuadoregne, era in sella alla sua Honda 125 quando una Toyota Yaris l'ha travolto e ucciso. L'automobilista, un romano di 19 anni, si è fermato a prestare i primi soccorsi.

 

I SOCCORSI

Gli agenti arrivati sul posto hanno subito accertato che il centauro procedeva verso il Gra quando, per cause ancora da accertare, è stato travolto dalla Yaris che viaggiava in direzione Corso Francia. Sul luogo dello scontro sono subito intervenuti anche i sanitari del 118 ma per il 30enne non c'è stato nulla da fare: le lesioni riportate nella caduta erano troppo profonde. Nonostante i tentativi di rianimazione, il centauro è deceduto. L'automobilista è stato accompagnato al pronto soccorso del Policlinico Umberto I: dopo essere stato medicato, è stato sottoposto ai test di alcol e droga. I caschi bianchi hanno proceduto con i rilievi sul luogo dello schianto. Resta infatti ancora da accertare la causa dell'impatto tra la motocicletta e la macchina: non è escluso che la macchina abbia azzardato un sorpasso proprio al passaggio della Honda.

Ma per chiudere le indagini saranno necessari i risultati delle perizie disposte sui due mezzi sequestrati. In particolare, sarà determinante stabilire a che velocità stavano procedendo la macchina e la moto al momento dell'impatto.
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Il Messaggero