Lui nega, ma la procura va avanti. Sarà giudicato in Corte di assise con l’accusa di omicidio premeditato Stefan Iulian Catoi, 26 anni, il playboy romeno accusato di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Imen uccisa dal fidanzato». Ma il video a Ponte Sisto inguaia il romeno
Roma, spinta giù da Ponte Sisto: il killer di Imen era stato allontanato dalla Capitale
Le immagini di videosorveglianza immortalano una sagoma che sembra essere Catoi anche schizzare via dalla scena dopo essere sceso sulla banchina per accertarsi che la donna fosse morta. Ecco perché l’indomani, secondo la procura, i primi soccorritori la ritrovano senza telefonino e con un giubbotto sistemato sotto alla testa. Imen doveva sembrare addormentata. E una volta scoperta, per lo meno rapinata. «Approfittando che ella si è sporta sul parapetto del Lungotevere dei Vallati ed era girata con il volto verso il fiume», riporta l’imputazione firmata dal pm Antonio Verdi, «Catoi le si avvicinava repentinamente e con mossa fulminea l’afferrava per le gambe e la scaraventava nel vuoto facendola precipitare sulla banchina adiacente al fiume, dove la giovane, a seguito dell’impatto violento, decedeva». Sei righe che potrebbero far rischiare al giovane romeno l’ergastolo.
Catoi, però, si dichiara innocente. Anzi vittima di un errore. «Non so di cosa mi state accusando», ha detto agli uomini della Mobileal momento dell’arresto a pochi giorni dal delitto. Già nel decreto di fermo gli inquirenti hanno, invece, tratteggiato la freddezza con cui il presunto assassino avrebbe portato a termine il piano, sperando che la morte di Imen fosse scambiata per suicidio o causata da una caduta accidentale. Ora invece si sospetta una vendetta dopo che Stefan e Imen hanno litigato nell’ultima ora trascorsa insieme. «E’ un delitto senza un movente», spiega, invece, l’avvocato Claudia Serafini che assiste Catoi, «I due ragazzi hanno trascorso la serata in amicizia e allegria. Stefan sostiene di non averla spinta». Quella sera Imen aveva preso una sberla dal fidanzato olandese ingelosito dalla presenza di Catoi. Il fidanzato, arrabbiato, l’aveva quindi lasciata con lui. Lei prova a richiamarlo venti minuti prima di morire. Forse aveva bisogno di aiuto. Ma lui offeso non aveva risposto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero