«È una enorme falsità, una mascalzonata e basta, serve solo a gettare polvere su di me o sul volontariato. Io con la '29 giugnò non ho mai lavorato e mai avuto nulla in...
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Le intercettazioni. Silvia Pesante, già direttrice del carcere del Frosinone e ieri sostituita alla guida dell'istituto di pena di Sulmona, però, compare in un'intercettazione ambientale di una conversazione in un bar a Roma, allegata agli atti dell'inchiesta Mafia Capitale, tra l'imprenditore Mario Zurlo e il braccio destro di Massimo Carminati, Riccardo Brugia. Massimo Carminati, ritenuto il boss della Cupola capitolina, era presente all'incontro avvenuto il 7 febbraio del 2013.
La telefonata. Nella telefonata non viene mai pronunciato il nome della Pesante ma si fa esplicito riferimento ad una «bionda direttrice del carcere di Frosinone». Zurlo dice a Brugia che «l'altro giorno è passato Luigi (Ciavardini precisa dopo, ndr) per farmi gli auguri e stava con una bionda in macchina, rideva». Brugia chiede «ma che era un trans?» e Zurlo risponde: «no è il direttore del carcere di Frosinone, se la stava portando a casa... gli ho detto di stare attento perchè il giorno che non te la porti più a casa più questa te fa leva la semilibertà... perchè quella è un dipendente del Ministero degli interni». I due fanno anche alcuni apprezzamenti sull'aspetto fisico della donna («non male, è carina») poi Zurlo rivela a Brugia che Ciavardini «con la sua cooperativa sociale sta facendo tutti i lavori intorno al carcere, gli pulisce l'erba... c'ha tutto il verde esterno». Luigi Ciavardini, ex Nar già condannato a 30 anni per essere stato ritenuto esecutore materiale della strage alla stazione di Bologna, è dal 2009 in stato di semilibertà. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero