Mafia capitale, ex direttrice carcere Frosinone intercettata: «Su di me enormi falsità»

Mafia capitale, ex direttrice carcere Frosinone intercettata: «Su di me enormi falsità»
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Sabato 13 Dicembre 2014, 18:12 - Ultimo aggiornamento: 18:13
«È una enorme falsità, una mascalzonata e basta, serve solo a gettare polvere su di me o sul volontariato. Io con la '29 giugnò non ho mai lavorato e mai avuto nulla in comune». Lo dichiara all'Ansa l'ex direttore del carcere di Sulmona Silvia Pesante, che proprio ieri ha lasciato l'incarico, in riferimento alle intercettazioni nelle quali Mario Zurlo, e il braccio destro di Massimo Carminati, Riccardo Brugia parlano senza fare nessun nome di una «bionda direttrice del carcere di Frosinone». La replica. La Pesanti era direttrice in quel periodo del carcere di Frosinone. «Sono pronta a querelare chiunque segua illazioni del genere - spiega decisa - certi accostamenti sono vergognosi. Ho avuto contatti con certa gente, per via del mio lavoro, ma so anche che si tratta di un 'certo tipo di gentè, mentre per fortuna la buona parte del volontariato che opera coi detenuti è sana. Sono strutture con le quali, dove ho lavorato, mi sono trovata bene. Il mio avvicendamento a Sulmona poi fa parte delle disposizioni: lì ero provvisoria, in attesa di altro incarico, così come chi mi ha sostituito. Si è trattato di un normale passaggio di consegne», chiude la Pesante.



Le intercettazioni. Silvia Pesante, già direttrice del carcere del Frosinone e ieri sostituita alla guida dell'istituto di pena di Sulmona, però, compare in un'intercettazione ambientale di una conversazione in un bar a Roma, allegata agli atti dell'inchiesta Mafia Capitale, tra l'imprenditore Mario Zurlo e il braccio destro di Massimo Carminati, Riccardo Brugia. Massimo Carminati, ritenuto il boss della Cupola capitolina, era presente all'incontro avvenuto il 7 febbraio del 2013.



La telefonata. Nella telefonata non viene mai pronunciato il nome della Pesante ma si fa esplicito riferimento ad una «bionda direttrice del carcere di Frosinone».
Zurlo dice a Brugia che «l'altro giorno è passato Luigi (Ciavardini precisa dopo, ndr) per farmi gli auguri e stava con una bionda in macchina, rideva». Brugia chiede «ma che era un trans?» e Zurlo risponde: «no è il direttore del carcere di Frosinone, se la stava portando a casa... gli ho detto di stare attento perchè il giorno che non te la porti più a casa più questa te fa leva la semilibertà... perchè quella è un dipendente del Ministero degli interni». I due fanno anche alcuni apprezzamenti sull'aspetto fisico della donna («non male, è carina») poi Zurlo rivela a Brugia che Ciavardini «con la sua cooperativa sociale sta facendo tutti i lavori intorno al carcere, gli pulisce l'erba... c'ha tutto il verde esterno». Luigi Ciavardini, ex Nar già condannato a 30 anni per essere stato ritenuto esecutore materiale della strage alla stazione di Bologna, è dal 2009 in stato di semilibertà.
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