Filippo Pontani, della classe V D del liceo Albertelli, ha appena concluso il liceo classico diplomandosi con 100 e lode. È stato difficile ottenere la lode? ...
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«Non vorrei peccare di superbia ma non è stato un voto inaspettato. Sapevo che il voto sarebbe stato alto perché si basa sui crediti formativi degli ultimi anni e poi sul risultato delle prove scritte».
La sua materia preferita?
«Ho sempre avuto voti alti nei 5 anni, più o meno in tutte le materie, e non saprei indicarne una preferita. Probabilmente il greco».
Non la spaventava il greco? «Non ho mai avuto paura delle lingue classiche, mi interessavano anche alle scuole medie e quando ho deciso di iscrivermi al classico non mi davano preoccupazione anzi mi incuriosivano molto».
Quante ore di studio il pomeriggio?
«Circa 4 o 5 ore tutti i giorni, alcuni giorni di più e altri meno. Serve comunque un segno costante».
Riusciva a praticare sport? «Sempre fatto sport, gioco a tennis e coltivo la mia passione per la musica studiando anche pianoforte. Se vuoi fare qualcosa ci riesci, basta volerlo».
Che cosa consiglierebbe ai ragazzi che inizieranno il classico a settembre?
«Consiglio di prepararsi ad un grande impegno: nei primi due anni bisogna studiare tanto, poi nei tre successivi arriva la gratificazione. Si soffre un po' di più all'inizio ma poi strada è in discesa».
Cosa farà a settembre?
«Non ho deciso, ho già fatto i test per fisica e matematica e poi mi sono iscritto per quello a medicina. Ma non sono sicuro sulla scelta che farò».
Fisica e matematica? Si sente preparato?
«Tutti mi dicono che aver studiato al classico è un vantaggio: all'inizio mancano alcuni concetti di matematica per motivi curricolari ma poi ci si mette in corsa e si viene ripagati». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero