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Da qualche settimana Valeria ha cominciato a spiare il figlio 12enne su Instagram. Qualcuno direbbe: «Ma no! Tradisce la sua fiducia». Beh, a 12 anni nel pieno della preadolescenza tra messaggi anonimi e sfide social, la fiducia (fidatevi) non è mai abbastanza. È così che una sera legge un messaggio che la mette in allarme: «Ma dai Bro, è la mia crush». Scrive così, suo figlio, e chiude il discorso. Come se quello che ha scritto avesse un senso. In realtà ce l'ha. Per tutti, tranne per lei: che diavolo è una crush? Va su Internet. Il termine crush è persino sul sito di Treccani che riporta vari esempi: «Ho una crush per il mio vicino», «il mio crush», «la mia crush». È lì che Valeria si sente (definitivamente) una vecchia decrepita. Lei che pensava a chissà quale nuovo tipo di droga e si vedeva già alle prese con qualche comunità di recupero. In poche parole crush è quello o quella che ti piace: è la sua prima cotta. Ma perché proprio crush: letteralmente schiacciare, frantumare, ridurre in pezzi. Innamorarsi, prendersi una cotta, non era una delle sensazioni più belle che si potessero provare? Il problema però, ora, è che il suo bambino si è innamorato e a fare crush è lei.
Il Messaggero