Vagava da circa un mese con la sua auto station wagon in giro per l’Italia aspettando che finisse l’emergenza coronavirus per fare ritorno nel suo paesino in Belgio....
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Anche la sua auto, una Skoda Roadster, le sarà in qualche modo restituita. Noelle, viaggiatrice esploratrice ed escursionista solitaria, era partita circa un mese e mezzo fa da un paesino in provincia di Bruxelles per girare l’Europa in macchina. Era arrivata in Liguria attraverso la Francia e poi aveva proseguito a scendere. Ex avvocato in Belgio, una donna in forma con un viso sorridente, ama fare lunghi viaggi in tutto il mondo ed era diretta in Africa a suo dire. Tanta voglia di gironzolare in un momento in cui la pandemia non ha risparmiato nessuno con frontiere chiuse in alcuni paesi e impossibilità di muoversi con libertà. Ciononostante lei ha preso la sua malconcia ma solida vettura, si è armata ed è partita. Le sue condizioni di salute sono apparse buone nonostante la stravaganza e caratterino della signora: particolare, solitaria, vagabonda. Ma dal punto di vista gienico sanitario invece, il fatto che Noelle dormisse in macchina, la portava a vivere in condizioni molto precarie e difficili soprattutto per una donna della sua età. Dopo un mese e mezzo che vagava in Italia, si è fermata sul lungolago di Castelgandolfo, da lei definito posto incantevole, e lì ha incontrato dei veri e propri angeli che l’hanno capita e soprattutto hanno compreso il suo disagi e volontà di rimettere piede a casa sua. Se si fossero fermati solo per multarla, la turista belga si troverebbe ancora a vagare per l’Italia in attesa che finisca questo brutto momento. Nelle ha ringraziato a lungo gli agenti della municipale per la grande gentilezza avuta nei suoi confronti: «Non riuscivo a tornare, grazie». Anche questa una bella storia ai tempi del coronavirus. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero