Coronavirus, Roma, Fase 2: in metro torna l’orario normale, bus a due piani sulle linee Atac Le tratte potenziate

Coronavirus, Roma, in metro torna l’orario normale, bus a due piani sulle linee Atac Le tratte potenziate
Roma come Londra, con i bus a due piani, per far salire più passeggeri possibile nonostante i contingentamenti dell’emergenza coronavirus: l’idea ha preso a...

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Roma come Londra, con i bus a due piani, per far salire più passeggeri possibile nonostante i contingentamenti dell’emergenza coronavirus: l’idea ha preso a vorticare da 48 ore nelle video-call fra i tecnici della Mobilità del Campidoglio, fino ad arrivare all’entourage della sindaca Virginia Raggi.


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L’obiettivo è chiaro: rafforzare con ogni mezzo praticabile la flotta dell’Atac che, da sola, non può certo reggere l’impatto della “fase 2” del trasporto pubblico, quando su bus e metro potrà salire, secondo le ultime stime, tra il 20 e il 30% dei passeggeri rispetto alla capienza massima, per far rispettare la distanza di sicurezza (4 mq a passeggero). Ecco allora il progetto di mettere in strada, in affiancamento ai mezzi Atac, i pullman turistici. Modello tradizionale ma anche gli “open bus”, i torpedoni a due piani col tetto scoperto. O i pullman coperti ma su due livelli.

FONDI EXTRA
In questo modo, ragionano in Comune, lo spazio sulla carreggiata sarebbe lo stesso di un pullman a un piano, ma i posti occupabili sarebbero il doppio. Il dipartimento della Mobilità, capeggiato dall’assessore Pietro Calabrese, ha concluso un’indagine di mercato che ha rilevato la disponibilità di 800 pullman. C’è naturalmente l’aspetto economico: chi paga per questo servizio extra, a maggior ragione ora che gli incassi della bigliettazione sono collassati (-89%)? Ieri una rappresentanza delle Regioni, tra cui il Lazio, ha incontrato il Ministero dei Trasporti chiedendo un fondo ad hoc. Si parla, secondo alcune fonti, di 900 milioni di euro. Anche Raggi, che prenderà parte a un tavolo di sindaci sul tema, ha chiesto garanzie al premier Conte, nella cabina di regia degli enti locali: «Per i Comuni c’è la necessita di un ristoro per la mancata bigliettazione o gli italiani restano senza servizi». Raggi ha chiesto anche di velocizzare la burocrazia, «modello Ponte Morandi».

In un vertice di ieri sera tra Regione e Comune, sono stati prospettati diversi scenari per il contingentamento. Sui bus, i passeggeri ammessi potrebbero essere da 20 a 30; per i treni metro da 200 a 350. Anche per questo saranno centrali i rinforzi alla flotta tradizionale. Alla Pisana si ragiona su pullman “a chiamata” alle fermate, per chi si organizza in gruppi. Saranno rafforzate 20 tratte periferia-Centro, a partire dalle linee Express (i bus 20, 30, 40, 60, 80 e 90 express, più il 490, 495, 105, 69 e 31). Al dipartimento Trasporti di Roma si ragiona su un taglio delle fermate secondarie, per deviare più bus sulle consolari: la riduzione temporanea sarebbe del 20/25%.

Saranno create nuove ciclabili e preferenziali sulle grandi arterie, forse perfino sul Lungotevere.
C’è poi il tema degli orari: sia all’Atac che in Campidoglio sono orientati a ristabilire, nella fase 2, quello tradizionale almeno per le metro, dalle 5.30 alle 23.30 (oggi lo stop è alle 21). Difficile che si riattivino subito i bus notturni. Cotral passerà dal 50% attuale di corse all’80%; Trenitalia Lazio dal 28% al 55% minimo (ma si punta al 70%). Per i treni regionali, l’idea è di “allungarli” con una carrozza in più.

NODO CONTROLLI E MASCHERINE

Ancora da sciogliere due nodi: quello delle mascherine, se dovranno essere obbligatorie in contemporanea al mantenimento della distanza (Comune e Regione vorrebbero allentare una delle due prescrizioni). E i controlli: serve una legge per permettere di multare chi non rispetta le regole. A sanzionare, poi, dovrebbero essere i vigili urbani.
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Il Messaggero