È una questione che preoccupa parecchio i vari presidenti di Regione in vista della fase dell'emergenza coronavirus: con le riaperture previste dopo il 4 maggio, i...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Coronavirus, turni in ufficio e presenze ridotte, più distanza e bus e locali Le tappe
Maturità, colloquio in classe ed esame con mini-commissioni
LE AREE ROSSE
Resteranno, dunque, limiti alla mobilità tra un territorio e un altro, così come rimarranno alcune «aree rosse», visto che gli esperti suggeriscono di condizionare le aperture alla tenuta della sanità nei singoli territori.
Quindi ci si potrà muovere nel proprio comune e non altrove. E chi ha una seconda casa nella stessa regione potrà raggiungerla, previa richiesta e autocertificazione. Naturalmente spiegare a chi vive a Roma e ha una casa in Toscana, che non potrà raggiungerla, sarà un problema non da poco. Visto che, invece, chi ce l’ha al Circeo, probabilmente, potrà andarci.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha dichiarato spesso che sono gli stessi cittadini a sollecitare l’attenzione su diverse questioni: dalle uscite per i bambini e gli anziani, alle difficoltà per chi ha in famiglia persone disabili, e anche ai viaggi verso le seconde case. Nei giorni scorsi, con una decisione non proprio chiara, la ministra Teresa Bellanova ha detto che sarà possibile andare a coltivare gli orti e i terreni agricoli di proprietà anche fuori comune e regione, mentre resta vietato prendersi cura degli spazi verdi nelle seconde case.
Una decisione che ha creato qualche confusione. In tanti si sono chiesti se sia normale lasciare in stato di abbandono le abitazioni fuori residenza, con bollette che restano inevase e la manutenzione che va comunque fatta.
È chiaro, dunque, che la questione aprirà un dibattito vivace, sebbene l’esecutivo debba tenere in considerazione le indicazioni che arrivano dalle amministrazioni locali e che temono “le fughe” dal Nord ancora in pieno contagio.
L’idea resta quella di stabilire regole nazionali e omogenee, sapendo bene che dalla prossima settimana non sarà un “tana libera tutti”, ma che le piccole libertà dovranno essere protette con mascherina obbligatoria e guanti. E senza corse nel “buen retiro”, che rischiano di aumentare la diffusione del Covid-19.
I RISCHI
È ancora attuale l’appello al buonsenso che era stato lanciato dal Trentino e dalla Valle D’Aosta, dove si è registrato un costante afflusso di proprietari di seconde case che, riuscendo a superare i controlli, erano arrivati nei vari Comuni montani per trascorrere la quarantena. Il risultato è stato: diffusione del contagio e piste da sci chiuse. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero