La Cassazione conferma: il clan Fasciani è la mafia di Ostia. Le condanne a 10 esponenti dell'associazione che per i giudici è mafiosa sono diventate...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Alessandro Fasciani, arrestato il nipote del boss Carmine: ha tentato di investire un agente mentre stava per fuggire in Messico
Ostia, nuovo colpo al clan Fasciani: arrestate moglia e figlia del boss Carmine
Per il giudici il “patriarca Carmine”, la moglie Silvia Bartoli, le due figlie, Sabrina e Azzurra, e i loro sodali fanno parte di un unico sodalizio con le caratteristiche dell'associazione a delinquere di stampo mafioso. È la prima volta nella storia della città di Roma che la Cassazione riconosce l'esistenza di una mafia «autoctona», che ha piegato il territorio - il litorale romano - ne ha regolato i rapporti economici, ha comandato il traffico di droga e si è giovato della copertura dell'omertà. La prima volta che una sentenza per mafia passa in giudicato. Non era successo per la banda della Magliana. E davanti alla Cassazione non ha retto l'accusa di 416 bis per il Mondo di mezzo di Massimo Carminati e Salvatore Buzzi.
«Ostia può voltare pagina e alzare la testa», ha detto la sindaca, Virginia Raggi, che ha atteso per oltre un'ora al Palazzaccio la decisione della seconda sezione penale e dopo la lettura ha stretto in un abbraccio la giornalista Federica Angeli, sotto scorta proprio per le minacce dei potenti di Ostia. «È una sentenze storica, viene affermato in modo chiaro che a Roma c'è stata, che c'è, la mafia. É importante perché per iniziare la cura bisogna riconoscere la malattia», ha aggiunto la sindaca.
Vecchie famiglie e nuove gang a Ostia: così cambia la geografia criminale
Il collegio, presieduto da Giovanni Diotallevi, ha confermato in toto l'impianto della sentenza dell'appello bis, del 4 febbraio scorso, aprendo solo a ritocchi di pena. Oltre 27 anni di reclusione a Carmine Fasciani, 12 anni e 5 mesi a Silvia Bartoli, 11 anni e 4 mesi alla figlia Sabrina e 6 anni e 10 mesi alla figlia Azzurra, considerate partecipi ma non con ruoli apicali. La Cassazione ha respinto il ricorso della procura generale di Roma, sostenuto anche dal pg di Cassazione Pietro Gaeta, che avrebbe voluto riaprire il processo, per aggravarne la posizione. Dieci anni e 5 mesi (con un ritocco di un mese) ad Alessandro Fasciani, arrestato due settimane perché ritenuto in procinto di lasciare il paese. Confermata la condanna a 8 anni e mezzo anche a Terenzio Fasciani, fratello di 'don' Carmine.
Dovranno risarcire le parti civili, Comune di Roma, Regione Lazio, e le associazioni antimafia, tra cui Libera ed Sos Impresa.
Il Messaggero