Anche i sostenitori della campagna per il boicottaggio contro Israele si muovono ed entrano in gioco, a livello virtuale, nella vicenda dell'Antico Caffè Greco. E lo...
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«Se la gestione dell'Antico Caffè Greco dovesse passare ai sionisti (stampatello, ndr), allora si dovrà includere anche questo locale nel boicottaggio contro Israele», ha scritto in un commento sulla pagina Facebook del Caffè un utente (che ha poi linkato il sito di Bds Italia). Ma, piuttosto che prendere le distanze da quell'avvertimento, i gestori rispondono, rassicurando l'utente: «Stia tranquillo, noi siamo proprietari di tutto il Caffè, mura escluse, e anche, fieramente, gestori. Questo non succederà mai».
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Controrisposta del simpatizzante del Bds: «Ho espresso il timore, perché ho notato un certo comunicato degli avidi' (il riferimento, con una connotazione chiaramente antisemita, è all'Ospedale Israelitico, ndr), che allude a strane ipotesi di prosecuzione del Caffè Greco sotto la loro gestione. Mi conforta la rassicurazione che date». Questa non è l'unica considerazione contro i proprietari: «Poveri, non hanno soldi. Ne avesse bisogno l'Ospedale Israelitico», scrive D.A., che aggiunge, convinta: «So di certo che gli israeliani in genere non muoiono di fame. Sono i più ricchi al mondo». A.C., invece, fa notare che «se critichi gli israeliti ti dicono che sei...». Commenti che non sono stati rimossi.
LA VICENDA
Il contratto di affitto con i gestori si è concluso nel 2017 e, come ha spiegato l'Israelitico, «non è stato trovato un accordo economico in linea con in valore di mercato». «La richiesta di canone è stata di 120mila euro al mese», ha detto l'amministratore delegato del Caffè Greco, Carlo Pellegrini. Finora i gestori pagavano circa 17 mila euro al mese. Le perizie, alcune internazionali, che ha in mano Israelitico parlano però di un valore ben più alto, vista la zona e il pregio del locale.
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Il Messaggero