C'era anche Duilio Poggiolini, il "Re Mida della Sanità", ex direttore generale del servizio farmaceutico nazionale del ministero, coinvolto nell'inchiesta Mani Pulite,...
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La donna, 57enne, gestiva l'attività da diversi anni e, stando a quanto riscontrato dagli inquirenti, non era in possesso di tutte le autorizzazioni necessarie: è stata denunciata dagli agenti del commissariato Primavalle, diretti da Alessandro Giusa. L'ipotesi di reato formulata per ora nei suoi confronti è quella di maltrattamenti in famiglia. Identificate, inoltre, tre persone di nazionalità indiana che lavoravano con lei come badanti e addetti al servizio mensa. Cucinavano i pasti nella cucina della villetta di circa 150 metri quadri, che non era a norma, e somministravano farmaci ai pazienti senza le competenze mediche necessarie.
LE ANOMALIE
Le irregolarità sono state riscontrate anche dal personale della Asl, intervenuto insieme ai servizi sociali del municipio e al personale del 118. Le quindici persone, che pagavano una somma che oscillava dai 600 ai 1.400 euro al mese, sono state tutte trasferite in altre strutture sanitarie pubbliche della Capitale.
Sono emerse, durante i controlli, anche irregolarità amministrative ed edilizie: alcuni locali sarebbero stati infatti costruiti abusivamente. Elementi che ora verranno valutati dal magistrato titolare dell'indagine, Nadia Plastina. In precedenza erano intervenuti anche i vigili urbani, come è accaduto ieri, ma di fatto non erano stati mai presi provvedimenti. Le condizioni igienico sanitarie non erano carenti, ma non sarebbero stati rispettati gli standard previsti dalle norme. I quindici anziani erano costretti a condividere solo quattro bagni, alcuni dei quali senza porte. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero