Roma, blitz in clinica abusiva, c'era Poggiolini: titolare denunciata per maltrattamenti

Roma, blitz in clinica abusiva, c'era Poggiolini: titolare denunciata per maltrattamenti
di Morena Izzo
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Giovedì 8 Ottobre 2015, 05:41 - Ultimo aggiornamento: 9 Ottobre, 16:09

C'era anche Duilio Poggiolini, il "Re Mida della Sanità", ex direttore generale del servizio farmaceutico nazionale del ministero, coinvolto nell'inchiesta Mani Pulite, tra i quindici anziani ricoverati nella casa di cura di via Casalino, posta sotto sequestro dagli agenti del commissariato Primavalle. Uno dei protagonisti di Tangentopoli iscritto alla P2. A lui i giudici della Corte suprema sequestrarono beni per il valore complessivo di 29 miliardi e altri 10 a sua moglie. Ricoperto d'oro dagli industriali farmaceutici, era riuscito ad accumulare un tesoretto di 26 miliardi, ritrovato in un baule pieno di banconote nel caveau della Banca d'Italia. Condannato, nel 2011 dalla Corte dei conti a risarcire lo Stato con 5 milioni di euro, a 85 anni è ora ridotto in miseria e con problemi di deambulazione. Pagava 600 euro al mese alla titolare di una casa di cura, a cui la polizia ha messo i sigilli.

La donna, 57enne, gestiva l'attività da diversi anni e, stando a quanto riscontrato dagli inquirenti, non era in possesso di tutte le autorizzazioni necessarie: è stata denunciata dagli agenti del commissariato Primavalle, diretti da Alessandro Giusa. L'ipotesi di reato formulata per ora nei suoi confronti è quella di maltrattamenti in famiglia. Identificate, inoltre, tre persone di nazionalità indiana che lavoravano con lei come badanti e addetti al servizio mensa. Cucinavano i pasti nella cucina della villetta di circa 150 metri quadri, che non era a norma, e somministravano farmaci ai pazienti senza le competenze mediche necessarie.

LE ANOMALIE

Le irregolarità sono state riscontrate anche dal personale della Asl, intervenuto insieme ai servizi sociali del municipio e al personale del 118.

Le quindici persone, che pagavano una somma che oscillava dai 600 ai 1.400 euro al mese, sono state tutte trasferite in altre strutture sanitarie pubbliche della Capitale.

Sono emerse, durante i controlli, anche irregolarità amministrative ed edilizie: alcuni locali sarebbero stati infatti costruiti abusivamente. Elementi che ora verranno valutati dal magistrato titolare dell'indagine, Nadia Plastina. In precedenza erano intervenuti anche i vigili urbani, come è accaduto ieri, ma di fatto non erano stati mai presi provvedimenti. Le condizioni igienico sanitarie non erano carenti, ma non sarebbero stati rispettati gli standard previsti dalle norme. I quindici anziani erano costretti a condividere solo quattro bagni, alcuni dei quali senza porte.